L’endometriosi è una malattia ginecologica benigna che si caratterizza per la presenza di tessuto endometriale…

L’endometriosi è una patologia ginecologica estrogeno dipendente, cronica tipica dell’età fertile, ad
insorgenza spesso precoce, che colpisce circa il 10% delle donne in età riproduttiva. E’ caratterizzata dalla
presenza di tessuto endometriale al di fuori dell’utero che induce una risposta infiammatoria locale. E’ una
condizione enigmatica dall‘eziologia controversa. I sintomi comuni sono: dolore pelvico cronico, stanchezza
fisica cronica, dismenorrea, forte sanguinamento mestruale, e dispareunia profonda. Inoltre il 47% delle
donne che soffre di endometriosi mostra un quadro di infertilità.
La sintomatologia dell’endometriosi presenta quadri diversi in termini di tipologia ed intensità del dolore
che, oltre a rappresentare il principale sintomo di una parte delle donne che soffre di endometriosi, risulta
essere anche un forte inibitore dell’eccitazione, con conseguenti ripercussioni sulla vita sessuale e di
relazione di coppia. In aggiunta a questi sintomi classici, le donne con endometriosi sono più propense a
sviluppare depressione e ansia; la loro qualità di vita può essere condizionata dal dolore e dall’impatto
emotivo. All’incertezza sulla fertilità e alle possibili recidive che possono sopraggiungere si aggiungono cure
chirurgiche invasive ed una lunga terapia farmacologica non priva di effetti collaterali.
L’effetto dell’endometriosi sui partner e sulla dinamica di coppia può diventare particolarmente
pronunciato; il bisogno di investigare l’impatto psicosociale dell’endometriosi sulle donne e sui partner è
stato studiato solo negli ultimi anni.
I primi studi si focalizzano sul partner maschile, ed era quello di indagare l’esperienza dei partner di donne
con endometriosi. Sono stati identificati umore basso, ansia e senso di impotenza che hanno contribuito ad
alimentare un processo doloroso. Tuttavia alcuni partner hanno riportato accettazione ed una crescita nella
relazione. Le donne con endometriosi hanno riportato un dolore molto più frequente durante il rapporto,
livelli più alti di dolore cronico, maggiore danneggiamento del funzionamento sessuale, più dolore acuto e
maggiori sintomi di ansia e depressione. Dall’altra parte non sono state trovate differenze significative
sull’aspetto della funzionalità erettile fra le controparti maschili e la funzione sessuale dei partner maschili
di donne con endometriosi era comparabile con quella del gruppo di controllo. L’analisi dell’indice di
funzione erettile suggerisce che l’endometriosi non influenza la funzione sessuale dei partner maschili.
Tuttavia in questo studio la maggior parte dei partecipanti era iscritto in centri di cura terziari. Questo
significa che tutte le coppie incluse in questo studio erano “sopravvissuti” in termini di relazione e questo
può avere sottostimato l’impatto della malattia in termini di funzione sessuale e di relazione. La
endometriosi è stata definita tra l'altro dalla FIE "malattia allontana mariti"
Infatti gli studi successivi forniscono evidenze che l’impatto sui partner potrebbe essere profondo.
L’endometriosi influenza molti domini della vita che includono sesso ed intimità, la pianificazione di avere
dei figli, le vite lavorative e le entrate familiari. Nei partner maschili si sono riscontrati sentimenti di
impotenza, frustrazione, preoccupazione e rabbia. Le donne hanno riportato dispareunia, affaticamento
generale, un ridotto desiderio sessuale come conseguenza delle medicazioni, umore basso, stress nella
ricerca di una gravidanza, sanguinamenti durante o dopo l’attività sessuale ed il sentirsi non femminili e
non attrattive. Lo studio più recente è stato pubblicato nel 2018: partner di pazienti con endometriosi, 236
persone, e lo stesso numero di partner di donne della stessa età senza endometriosi sono stati intervistati
in base a domande selezionate come più rilevanti dei questionari BISF (Brief Index of Sexual Functioning) e
SHF (Sexual History Form) oltre a domande selezionate dall’intervistatore. Molti partner hanno segnalato
cambiamenti nella sessualità (75%) ed anche se la maggioranza di entrambi i gruppi era soddisfatta della
loro relazione sessuale, una percentuale maggiore dei partner di donne con endometriosi non era
soddisfatto ed i loro problemi sessuali avevano interferito in maniera più forte con la felicità di relazione di
quelli con donne senza endometriosi. La frequenza dei rapporti e di tutte le altre attività sessuali di coppia
era significativamente più basso. Non di meno il desiderio per una maggiore attività sessuale ed il desiderio
sessuale non differiva statisticamente tra i due gruppi.
La mancanza di comunicazione riguardo la sessualità, problemi sessuali o disfunzione ed evitamento del
rapporto sessuale sono alcuni degli aspetti imputati come possibili cause dei problemi nella relazione ed
anche nella rottura della stessa. La dispareunia, sebbene sia una lamentela frequente, non è il solo
determinante della disfunzione sessuale nei pazienti con endometriosi.
I partner vengono generalmente visti come una fonte di supporto ai pazienti con endometriosi. Paura ed
anticipazione del dolore sono due potenti inibitori del ciclo di risposta sessuale, ed i principali responsabili
di basso desiderio e bassa lubrificazione. Ridurre il dolore alla penetrazione è perciò il primo passo nel
trattamento delle donne con una disfunzione sessuale associata con l’endometriosi. Questo può essere
ottenuto con una combinazione di terapia medica e chirurgica, l’uso di lubrificanti vaginali (riducendo
l’attrito causato dalla penetrazione), modificando le tecniche sessuali (aumentando i preliminari, ritardando
la penetrazione, provando posizioni sessuali alternative).
Spesso il dolore durante il rapporto sessuale si manifesta quanto più la penetrazione è profonda. Questo è
dovuto proprio alla localizzazione dell’endometriosi, frequente sui legamenti utero-sacrali e nello strato di
tessuti che separa retto e vagina. In questi casi può essere utile ricorrere alla posizione dell’amazzone, che
consentirà di “dosare” la profondità della penetrazione. Un’altra posizione che può essere utilizzata è
definita l’altalena, consiste nel fare sdraiare l‘uomo a pancia in su e la donna su di lui, dandogli le spalle, in
questo modo sarà la donna a calibrare la profondità della penetrazione, in ultime anche la vagina quieta e
la manovra di ponte risultano essere mansioni consigliate per chi soffre di dispareunia ed endometriosi.
In considerazione dell’estrema variabilità dei sintomi provati dalle singole donne e dalla natura
multifattoriale della patologia stessa, appare evidente come sia indispensabile per un’efficace presa in
carico del problema, la stretta collaborazione tra specialisti, impegnati su versanti diversi ma fortemente
connessi fra di loro.
In tal senso, un approccio integrato potrà mettere al riparo dal rischio di effettuare una scelta che non
consideri in maniera adeguata la salute e la soddisfazione della coppia nella sua globalità e tutelare sia la
paziente che il partner da sentimenti di solitudine, frustrazione e incomprensione.
I dati emersi in questi studi hanno contribuito ad alimentare ulteriori domande riguardo questioni ed
aspetti che al momento rimangono poco investigati. Ad esempio non esistono studi e ricerche che abbiano
investigato il ruolo svolto dal genere del partner che possano valutare se nelle coppie omosessuali
femminili ci sia una differente percezione del carico affettivo, relazionale e sessuale rispetto alle coppie
eterosessuali e se, di conseguenza, questo determini una gestione differente della malattia.
L’incapacità delle cellule dell’immunità innata di eliminare questi frammenti renderebbe le cellule endometriali presenti nella cavità peritoneale intrinsecamente resistenti all’azione del sistema immunitario.
Per spiegare l’incapacità dei macrofagi e delle cellule natural killer di eliminare il tessuto endometriale ectopico, è stata ipotizzata un’associazione tra l’endometriosi e alcuni microrganismi in grado di instaurare un processo infettivo a livello del tratto urogenitale femminile. Le infezioni, infatti, potrebbero contribuire allo sviluppo dell’endometriosi alterando l’attivazione di specifici pathway proinfiammatori. Di conseguenza, un sistema immunitario inefficace faciliterebbe la crescita del tessuto endometriale al di fuori dell’utero.
A conferma di ciò, le donne affette da endometriosi hanno una maggiore concentrazione di Escherichia coli, Mycoplasma hominis e Ureaplasma urealyticum nel sangue mestruale e nel fluido presente nella cavità peritoneale rispetto ai controlli.
Come i batteri, anche i virus patogeni in grado di colonizzare il tratto urogenitale femminile sembrano essere coinvolti nell’eziologia dell’endometriosi. In particolare, è stata ipotizzata una possibile correlazione tra l’endometriosi e l’infezione da Papilloma virus umano (HPV). Il papilloma virus è responsabile di una delle infezioni sessualmente trasmesse più diffuse nel mondo. Si trasmette attraverso il contatto con le mucose genitali e/o orali infette e l’infezione è nella maggior parte dei casi asintomatica. Tuttavia, le infezioni persistenti di genotipi ad alto rischio oncogeno di HPV sono responsabili dello sviluppo di neoplasie nel tratto ano-genitale e nella cavità oro-faringea.
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