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APRILE 2023
MARZO 2023

L’8 ogni giorno – Lente Locale

FEBBRAIO 2023
OTTOBRE 2022
APRILE 2022

La ricerca aiuta le donne a proteggersi dall’endometriosi. E da chi non ci crede. Al via la campagna 5×1000

Endometriosi, “donne penalizzate due volte, parte una campagna anti stigma”.

Endometriosi, donne penalizzate due volte, parte una campagna anti-stigma.  Mantovauno.it

Endometriosi: una campagna per raccontare i pregiudizi

Marzo, mese dell’endometriosi, convegno a Procida

Curcuma, cavoli e arance:a dieta anti-endometriosi per l’inverno

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. IlMessaggero.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi.  quotidiano.net

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. QuotidianoNazionale|YouTube

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. iltempo.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. liberoquotidiano.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. today.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. notizie.tiscali.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. tv.tiscali.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. Affaritaliani.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. notizie.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. msn.com

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. corrieredellumbria.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. corrieredisiena.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. corrierediarezzo.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. corrierediviterbo.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. dailymotion.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. ildolomiti.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. ilgiornaleditalia.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. conquistedellavoro.it

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. smonto.contents.media

Endometriosi, una campagna per raccontare difficoltà e pregiudizi. vistosulweb.com

MARZO 2022

Procida, marzo mese dell’endometriosi: pronto il convegno “una su dieci”. ilmattino.it

Endometriosi per 3 milioni di donne: “malattia in crescita, minaccia per la natalità” alleatiperlasalute.it

Una legge, una panchina gialla e un supermercato contro l’endometriosi. ilsole24ore.com

Salute -Marzo mese dell’endometriosi, convegno a Procida. napolimagazine.com

Endometriosi: meno stress e più cibo anti-infiammatorio per alleviare i sintomi. repubblica.it

Signorile (Presidente FIE): “L’endometriosi è sottovalutata. E’ una malattia sociale, non di genere”. ilmessaggero.it

Signorile (Presidente FIE):”l’endometriosi è sottovalutata. E’ una malattia sociale, non di genere”. wewelfare.it

Endometriosi malattia sociale. huffingtsonpost.it

Endometriosi e giovani, questione sociale. generazioni.tgcom24.it

Salute – Fie,Signorile: “L’endometriosi è una malattia sociale, non di genere”. napolimagazine.com

Salute, Signorile (Fie): “L’endometriosi è una malattia sociale, non di genere” notizie.com

GENNAIO 2022

Endometriosi: la dieta antinfiammatoria per ridurre i sintomi. informazione.it

La dieta antinfiammatoria per combattere i dolori e la patologia invalidante per molte donne. milleunadonna.it

Dieta contro endometriosi, in un libro i consigli per ridurre i sintomi. ilfoglio.it

Dieta contro endometriosi, in un libro i consigli per ridurre i sintomi. Liberoquotidiano.it 

Dieta contro endometriosi, in un libro i consigli per ridurre i sitomi. Affaritaliani.it

Dieta contro endometriosi, in un libro i consigli per ridurre i sintomi. iltempo.it

Dieta contro endometriosi, in un libro i consigli per ridurre i sintomi. lifestyleblog.it

Dieta contro endometriosi, in un libro i consigli per ridurre i sintomi. Padovanews.it

Endometriosi, dieta antinfiammatoria per ridurre i sintomi. laprovinciacr.it

Dieta contro endometriosi, in un libro i consigli per ridurre i sintomi. italiasera.it

DICEMBRE 2021

Endometriosi, ansia e depressione sul lavoro, più tutela per le donne. huffingtsonpost.it

NOVEMBRE 2021

Curare l’endometriosi a tavola: la dieta per ridurre i sintomi e vivere meglio. huffigtonpost.it

i falsi miti dell’endometriosi. huffingtsonpost.it

OTTOBRE 2021

Repubblica – Endometriosi

Endometriosi, legge apripista nel Lazio: “Diagnosi precoci e un polo per la ricerca e le cure”

Colpisce 3 milioni di donne in Italia. “Il governo la riconosca come malattia invalidante”

di: Viola Giannoli

03 Ottobre, 2021

Centocinquanta milioni di donne al mondo sono affette da endometriosi, 3 milioni solo in Italia e di queste 700 mila, quasi un quarto, nel Lazio. Da questi numeri, dal ritardo in cui vengono fatte le diagnosi, dagli effetti psico-fisici che ne derivano che nasce la prima proposta di legge regionale nel Lazio, una delle poche in Italia.

Il testo, prima firmataria Michela Califano (Pd), atteso in Aula, punta a favorire la prevenzione e la diagnosi precoce, il miglioramento delle cure della ricerca sulla patologia che colpisce più frequentemente le donne in età fertile (il 7-10% fin dall’adolescenza) e ha effetto psico-fisici debilitanti: sanguinamenti interni, infiammazioni croniche, affaticamento cronico, tessuto cicatriziale e aderenze. Fenomeni che provocano sintomi come dolore pelvico cronico, anche molto acuto, soprattutto durante il ciclo, dolore ovarico intermestruale, dolore all’evacuazione, dolore durante i rapporti sessuali.

Di questa malattia si è parlato recentemente dopo l’intervento per endometriosi della modella e influencer Giorgia Soleri, 25 anni, famosa per essere la invidiata fidanzata di Damiano David, front man dei Måneskin.

La prevenzione

“La legge – spiega Sara Battisti, consigliera regionale del Pd, tra le firmatarie della proposta – parla anzitutto della necessità di costruire strumenti per la conoscenza e la prevenzione dell’endometriosi, perché troppo spesso le diagnosi sono tardive e da un lato gli approfondimenti non mirati hanno costi importanti per il Sistema sanitario, dall’altro negano alle donne la possibilità di arrivare a una cura efficace in breve tempo, una cura che le consenta di tornare a vivere”.

Sensibilizzare Asl e scuole

Il provvedimento insiste anche sull’urgenza di sensibilizzare le Asl e le scuole, visto che i primi sintomi sorgono anche in età adolescenziale, e di formare personale sanitario e professionisti “non solo nell’ambito ginecologico perché – sottolinea la consigliera – siamo davanti a una malattia debilitante che colpisce non solo la salute ma pregiudica fortemente tutta la vita delle donne: i rapporti sociali, quelli di coppia, la vita lavorativa”.

Sul fronte dello studio e della ricerca c’è anche l’idea di istituire un polo sanitario dedicato all’endometriosi con macchinari di diagnostica e di medicina all’avanguardia. Per questo la legge si chiama “Endometriosi 4.0”.

 

L’appello al governo

 

E dal Lazio parte anche un invito al governo: “Nonostante gli effetti invalidanti di questa malattia cronica che è considerata anche una malattia sociale con l’esenzione dei costi sanitari, l’endometriosi non è attualmente compresa nelle tabelle ministeriali dell’invalidità civile. Ora che c’è uno sguardo più attento su questa patologia, il governo nazionale dovrebbe riconsiderare la scelta” chiude Battisti. Anche il Parlamento Ue, già 4 anni fa, aveva approvato una risoluzione chiedendo di finanziare maggiormente la ricerca sulle cause e le possibili cure dell’endometriosi e invitando gli Stati membri a riconoscerla come malattia invalidante.

 

L’endometriosi

L’endometriosi è un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, causata dalla presenza anomala, in questi organi, di cellule endometriali che dovrebbero invece trovarsi soltanto nell’utero. Il tessuto endometriale in pratica va a posizionarsi in sedi sbagliate, diverse da quella fisiologica. I sintomi sono dolore pelvico, soprattutto in fase peri-mestruale, mestruazioni dolorose, dolore durante i rapporti sessuali e a volte anche nella defecazione. La malattia rende anche difficile avere una gravidanza.

 

Le terapie

All’inizio si cura questa malattia con una terapia farmacologica a base di progesterone o associazioni estro progestiniche, banalmente la pillola contraccettiva che di suo sarà in grado di alleviare in modo consistente i dolori durante i cicli mestruali.  Solo in un secondo momento si può pensare all’intervento chirurgico.

LUGLIO 2020

CS CORONAVIRUS, ENDOMETRIOSI TRA DUBBI E FALSI MITI. BOOM DI ACCESSI NELLA COMMUNITY SUL WEB

Coronavirus, endometriosi tra dubbi e falsi miti. Boom di accessi nella community sul web. ilmessaggero.it 

Endometriosi, boom di accessi nella community sul web dopo il lockdown. leggo.it

Coronavirus, endometriosi tra dubbi e falsi miti. Boom di accessi nella community sul web dopo il lockdown. ilmattino.it

Coronavirus,endometriosi tra dubbi e falsi miti. Boom di accessi nella community sul web dopo il lockdown. quotidianopuglia.it 

Coronavirus, endometriosi tra dubbi e falsi miti. Boom di accessi nella community sul web. ilgazzettino.it

L’endometriosi tra dubbi e falsi miti. ilquotidianonazionale.it

Endometriosi. In Italia compite 3mln di donne, La Fondazione Italiana: “cifra sottostimata” . quotidianosanita.it

Coronavirus e endometriosi, tra dubbi e falsi miti: boom di accessi alla community web. redattoresociale.it

ANSA

Endometriosi, chi ne soffre non è più a rischio Covid 4.000 nuove iscritte alla Community, per far luce su dubbi e fake
(ANSA) – ROMA, 03 LUG – Le donne con endometriosi non sono più a rischio delle altre di contrarre il Covid-19. Questa la risposta ad uno dei più frequenti dubbi tra le donne affette dalla patologia. Per richieste di chiarimenti, consigli medici o semplicemente sfogo, sempre più pazienti si rivolgono alla Community della Fondazione italiana endometriosi, che ha registrato 4.000 nuove iscrizioni durante i mesi dell’emergenza coronavirus e 463.170 interazioni tra like, commenti e post.
“L’endometriosi è la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana Endometriosi – In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi, ma la cifra è sottostimata”. Il Gruppo Facebook, nato a gennaio 2018, ad oggi è la più grande community per la malattia del mondo, con quasi 25 mila iscritti. In questo spazio virtuale le donne con endometriosi possono confrontarsi tra loro ma anche contare su un’informazione corretta. “L’endometriosi non è una malattia autoimmune e – spiega Signorile – le possibilità di contagio sono le stesse mentre gli effetti sono mitigati perché la risposta immunitaria è meno forte”. Rispetto alla possibilità che le terapie ormonali possano portare la temperatura corporea sopra i 37,5 gradi, prosegue, “il medico dovrà sospendere la terapia per un periodo” per verificare l’origine della febbre ed escludere un contagio da Sars-Cov-2. Qualora la febbre fosse collegata alla pillola, “sarà necessario farsi fare un certificato dal proprio medico” per poter accedere nei locali in cui viene misurata la temperatura corporea. (ANSA).

ADNKRONOS

SALUTE CORONAVIRUS: ENDOMETRIOSI TRA DUBBI E FALSI MITI, SUCCESSO COMMUNITY SUL WEB
Roma, 2 lug. (Adnkronos Salute) – Le donne con endometriosi sono più a rischio delle altre di contrarre Covid-19? Chi, invece, ha avuto il virus può continuare a usare la pillola? E poi, come fare a tornare in azienda o a entrare in qualsiasi negozio se terapie ormonali o infiammazioni associate alla patologia portano per lunghi periodi la temperatura corporea sopra i 37,5 gradi?
Sono tanti i dubbi e gli interrogativi tra le donne affette dalla patologia ginecologica nel post lockdown. Per trovare risposte e sfatare falsi miti si sono impennati gli accessi sul web: la community creata dalla Fondazione italiana endometriosi, che oggi conta quasi 25mila membri, ha registrato un totale di 4ila iscrizioni e 463.170 interazioni tra like, commenti e post dall’inizio dell’epidemia, per richieste di chiarimenti, consigli medici, supporto, o semplicemente per un momento di sfogo.
«L’endometriosi è la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana endometriosi – In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi, ma la cifra è sottostimata. La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza iniziano i primi disturbi, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i maggiori sintomi. L’impatto fisico, emotivo e relazionale è molto forte, per questo nell’ambito dell’attività di ricerca, supporto e informazione svolta dalla Fondazione abbiamo creato un nuovo strumento di assistenza. La community, nata a gennaio 2018, ad oggi è la più grande community per la malattia del mondo, con quasi 25mila iscritti.
Uno spazio virtuale in cui le donne con endometriosi possono confrontarsi tra loro, sfogarsi, sciogliere i propri dubbi. Le linee guida vengono date dalla Fondazione, quindi si può contare su un’informazione corretta».
Partecipare è semplice: basta richiedere l’iscrizione al Gruppo Facebook Endometriosi-Community. Ma quali sono allora le risposte alle domande più frequenti? «L’endometriosi non è una malattia autoimmune, le donne possono stare tranquille, – spiega Signorile – Le possibilità di contagio sono le stesse mentre gli effetti sono mitigati perché la risposta immunitaria è meno forte. In caso di febbre, sarà necessario farsi fare un certificato dal proprio medico, che dovrà prima verificarne l’origine sospendendo la terapia per un periodo». «Mentre per chi non ha potuto consultare il nutrizionista – conclude – la Fondazione mette a disposizione sul proprio sito web alcuni consigli di alimentazione. In caso di sintomi sospetti, sul sito Internet della Fondazione è disponibile anche l’autotest endometriosi, utile per indirizzare la diagnosi e decidere per un eventuale controllo da uno specialista».

AGI

Coronavirus: boom di accessi in community su endometriosi
(AGI) – Roma, 2 lug. – Le donne con endometriosi sono più a rischio delle altre di contrarre il Covid-19? Chi, invece, ha avuto il virus può continuare a usare la pillola?
E poi, come fare a tornare in azienda o ad entrare in qualsiasi negozio se terapie ormonali o infiammazioni associate alla patologia portano per lunghi periodi la temperatura corporea sopra i 37.5 gradi? Sono tanti i dubbi e gli interrogativi ricorrenti tra le donne affette dalla patologia, o che temono solo di averla, nel post lockdown. E così per trovare risposte immediate e sfatare falsi miti si sono impennati gli accessi sul web: la Community creata dalla Fondazione italiana endometriosi, che oggi conta quasi 25 mila membri, ha registrato un totale di 4 mila iscrizioni e 463.170 interazioni tra like, commenti e post dall’inizio dell’epidemia, per richieste di chiarimenti, consigli medici, supporto, o semplicemente per un momento di sfogo.
“L’endometriosi è la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana Endometriosi -. In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi, ma la cifra è sottostimata. La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza iniziano i primi disturbi, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i maggiori sintomi. L’impatto fisico, emotivo e relazionale è molto forte, per questo nell’ambito dell’attività di ricerca, supporto e informazione svolta dalla Fondazione abbiamo creato un nuovo strumento di assistenza. La Community, nata a gennaio 2018, ad oggi è la più grande community per la malattia del mondo, con quasi 25 mila iscritti.
E’ uno spazio virtuale in cui le donne con endometriosi possono confrontarsi tra loro, sfogarsi, sciogliere i propri dubbi. Le linee guida vengono date dalla Fondazione, quindi si può contare su un’informazione corretta”. Per partecipare basta richiedere l’iscrizione al Gruppo Facebook Endometriosi-Community (https://www.facebook.com/groups/endometriosi), attendere l’approvazione, e leggere il regolamento prima di pubblicare un post. Lo scambio di informazioni avviene tra le stesse donne mentre la Fondazione italiana endometriosi interviene con articoli, dirette video riservate ai membri e in determinati casi risponde ai commenti. Ma quali sono allora le risposte alle domande più frequenti? “L’endometriosi non è una malattia autoimmune, le donne possono stare tranquille – spiega Signorile -. Le possibilità di contagio sono le stesse mentre gli effetti sono mitigati perché la risposta immunitaria è meno forte. In caso di febbre sarà necessario farsi fare un certificato dal proprio medico, che dovrà prima verificarne l’origine sospendendo la terapia per un periodo. Mentre per chi non ha potuto consultare il nutrizionista la Fondazione mette a disposizione sul proprio sito web alcuni consigli di alimentazione; in caso di sintomi sospetti sul sito internet della Fondazione è disponibile anche l’autotest endometriosi, utile per indirizzare la diagnosi, e decidere per un eventuale controllo da uno specialista”. (AGI)

ASKANEWS

Coronavirus/Endometriosi tra dubbi e falsi miti. Boom accessi nella community su web 463.170 interazioni tra like, commenti e post dall`inizio dell`epidemia
Roma, 2 lug. (askanews) – Le donne con endometriosi sono più a rischio delle altre di contrarre il Covid-19? Chi, invece, ha avuto il virus può continuare a usare la pillola? E poi, come fare a tornare in azienda o ad entrare in qualsiasi negozio se terapie ormonali o infiammazioni associate alla patologia portano per lunghi periodi la temperatura corporea sopra i 37.5 gradi?
Sono tanti i dubbi e gli interrogativi ricorrenti tra le donne affette dalla patologia, o che temono solo di averla, nel post lockdown. E così, per trovare risposte immediate e sfatare falsi un eventuale controllo da uno specialista”.
“La Fondazione Italiana Endometriosi, tramite il suo laboratorio, sviluppa ricerca sulla malattia con progetti finalizzati alla scoperta di test di diagnostica precoce, terapie e ricerca degli effetti degli endocrine disruptors (sostanze chimiche inquinanti) sulla endometriosi – prosegue il presidente Signorile – la Fondazione si è resa partecipe della scoperta, ormai affermata dalla comunità scientifica internazionale, sull`origine della malattia (congenita), sino al 2009 sconosciuta, ha dimostrato per la prima volta in uno studio il legame tra endometriosi e riserva ovarica che spesso risulta diminuita, determinando problemi di infertilità o di menopausa precoce. L`obiettivo è aiutare e sostenere le donne, diffondere informazioni sull`endometriosi, seguire le pazienti nel loro percorso di cura, aiutare lo sviluppo degli studi e delle ricerche sul fenomeno e aumentare la conoscenza sulla malattia al fine di rendere l`endometriosi di pari dignità rispetto alle altre malattie sociali, per ridurre le differenze tra le malattie croniche e di genere”.

DIRE

*CORONAVIRUS. ENDOMETRIOSI TRA DUBBI E FALSI MITI: BOOM ACCESSI COMMUNITY WEB*
(DIRE) Roma, 2 lug. – Le donne con endometriosi sono più a rischio delle altre di contrarre il Covid-19? Chi, invece, ha avuto il virus può continuare a usare la pillola?
E poi, come fare a tornare in azienda o ad entrare in qualsiasi negozio se terapie ormonali o infiammazioni associate alla patologia portano per lunghi periodi la temperatura corporea sopra i 37.5 gradi? Sono tanti i dubbi e gli interrogativi ricorrenti tra le donne affette dalla patologia, o che temono solo di averla, nel post lockdown. E così per trovare risposte immediate e sfatare falsi miti si impennano gli accessi sul web: la Community creata dalla Fondazione italiana endometriosi, che oggi conta quasi 25 mila membri, ha registrato un totale di 4 mila iscrizioni e 463.170 interazioni tra like, commenti e post dall`inizio dell`epidemia, per richieste di chiarimenti, consigli medici, supporto, o semplicemente per un momento di sfogo.
“L`endometriosi è la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi- spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana Endometriosi- In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi, ma la cifra è sottostimata.
La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza iniziano i primi disturbi, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i maggiori sintomi. L’impatto fisico, emotivo e relazionale è molto forte, per questo nell`ambito dell’attività di ricerca, supporto e informazione svolta dalla Fondazione abbiamo creato un nuovo strumento di assistenza. La Community, nata a gennaio 2018, ad oggi è la più grande community per la malattia del mondo, con quasi 25 mila iscritti.
E` uno spazio virtuale in cui le donne con endometriosi possono confrontarsi tra loro, sfogarsi, sciogliere i propri dubbi. Le linee guida vengono date dalla Fondazione, quindi si può contare su un`informazione corretta”. Partecipare è semplice: basta richiedere l`iscrizione al Gruppo Facebook Endometriosi-Community (https://www.facebook.com/groups/endometriosi), attendere l`approvazione, e leggere il regolamento prima di pubblicare un post. Lo scambio di informazioni avviene tra le stesse donne mentre la Fondazione italiana endometriosi interviene con articoli, dirette video riservate ai membri e in determinati casi risponde ai commenti. Ma quali sono allora le risposte alle domande più frequenti? “L`endometriosi non è una malattia autoimmune, le donne possono stare tranquille- spiega Signorile- Le possibilità di contagio sono le stesse mentre gli effetti sono mitigati perché la risposta immunitaria è meno forte. In caso di febbre sarà necessario farsi fare un certificato dal proprio medico, che dovrà prima verificarne l’originesospendendo la terapia per un periodo. Mentre per chi non ha potuto consultare il nutrizionista la Fondazione mette a disposizione sul proprio sito web alcuni consigli di alimentazione; in caso di sintomi sospetti sul sito internet della Fondazione è disponibile anche l’autotest endometriosi, utile per indirizzare la diagnosi, e decidere per un eventuale controllo da uno specialista”. “La Fondazione Italiana Endometriosi, tramite il suo laboratorio, sviluppa ricerca sulla malattia con progetti finalizzati alla scoperta di test di diagnostica precoce, terapie e ricerca degli effetti degli endocrine disruptors (sostanze chimiche inquinanti) sulla endometriosi prosegue il presidente- La Fondazione si è resa partecipe della scoperta, ormai affermata dalla comunità scientifica internazionale, sull`origine della malattia (congenita), sino al 2009 sconosciuta, ha dimostrato per la prima volta in uno studio il legame tra endometriosi e riserva ovarica che spesso risulta diminuita, determinando problemi di infertilità o di menopausa precoce. L`obiettivo è aiutare e sostenere le donne, diffondere informazioni sull`endometriosi, seguire le pazienti nel loro percorso di cura, aiutare lo sviluppo degli studi e delle ricerche sul fenomeno e aumentare la conoscenza sulla malattia al fine di rendere l`endometriosi di pari dignità rispetto alle altre malattie sociali, per ridurre le differenze tra le malattie croniche e di genere”.

SETTEMBRE 2020

Un solitario dolore disperato. distantimaunite.com

OTTOBRE 2020

CS SALUTE, RIVOLUZIONE ENDOMETRIOSI. NUOVO INTEGRATORE PROMETTE DI ABBATTERE IL DOLORE

Endometriosi, la Fondazione Italiana lancia un nuovo integratore. ilsole24ore.com

Endometriosi, efficace nuovo integratore. italiasalute.it

Endometriosi, un integratore contrasta il dolore. equivalente.it

 

ANSA

CRO S04 QBKN FONDAZIONE ENDOMETRIOSI, NUOVE CURE PER COMBATTERLA
In Italia circa 3 mln donne colpite da patologia
(ANSA) – ROMA, 08 OTT – Nuove frontiere per il contrasto all’endometriosi. Le donne colpite dalla patologia, 3 milioni circa in Italia ma la cifra è sottostimata, hanno oggi a disposizione un’arma in più per combattere il dolore: un nuovo integratore, messo a punto dalla Fondazione italiana endometriosi, garantisce un’azione antinfiammatoria potenziata, permettendo di abbattere i principali sintomi della malattia: infiammazione, crampi, pancia gonfia e stanchezza cronica. Se infatti una dieta equilibrata contribuisce alla riduzione dei dolori pelvici, con l’assunzione del più recente integratore, associato a una corretta alimentazione, il dolore può scomparire, restituendo una buona qualità della vita sul fronte lavorativo, familiare e sociale.
«L’eccesso di ormoni fa crescere la malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione produce più ormoni, ma per combatterla non ci sono cure mediche – spiega la Fondazione Italiana Endometriosi – Si lavora per ridurre i sintomi e in questo senso l’assunzione di integratori come ‘food supplement’ potenzia gli effetti di una dieta antinfiammatoria. La terapia ormonale in genere dura molti anni con tutti i possibili effetti negativi dell’assunzione, in cronico, degli ormoni, nonché determinando infertilità durante il trattamento. L’integratore invece non ha controindicazioni, anzi la riduzione dei processi infiammatori protegge da numerose malattie. Nella sua ultima versione, che sostituisce la precedente, la quercetina ha azione sinergica con la luteolina, un potente antinfiammatorio naturale: il nuovo integratore svolge un’azione antinfiammatoria e antiossidante, con indicazione protettiva anche verso i tumori estrogeno dipendenti, ed effetti importanti sull’abbattimento dei sintomi della malattia». L’integratore, lanciato sul mercato a settembre, è frutto di anni di ricerche e studi scientifici internazionali. La nuova formula, brevettata e potenziata con luteolina e con un quantitativo maggiore di una particolare curcuma fosfolipidica molto più biodisponibile ed efficace con lunga emivita (nella nuova versione al dosaggio di 120 mg, 23 volte più efficace come antinfiammatorio), agisce direttamente sul metabolismo degli estrogeni e riduce in modo più veloce ed efficace i sintomi dell’endometriosi, rallentando il processo ossidativo delle cellule. Riduce, quindi, il dolore determinato dai processi infiammatori acuti e cronici, la stanchezza fisica cronica, il ‘brain frog’ e l’istamina, spesso causa dell’emicrania. Conserva, invece, il normale ciclo mestruale e la fertilità nelle donne affette da endometriosi. (ANSA).

AGI

Salute: nuovo integratore promettente contro dolore endometriosi
Pubblicato: 06/10/2020 12:18
(AGI) – Roma, 6 ott. – Nuove frontiere per il contrasto all’endometriosi. Le donne colpite dalla patologia, 3 milioni circa in Italia ma la cifra è sottostimata, hanno oggi a disposizione un’arma in più per combattere il dolore: un nuovo integratore, messo a punto dalla Fondazione italiana endometriosi, leader nella ricerca sulla malattia, garantisce un’azione antinfiammatoria potenziata, permettendo di abbattere i principali sintomi della malattia, cioè infiammazione, crampi, pancia gonfia e stanchezza cronica. Se infatti una dieta equilibrata contribuisce alla riduzione dei dolori pelvici, con l’assunzione del più recente integratore, associato a una corretta alimentazione, il dolore può scomparire, restituendo una buona qualità della vita sul fronte lavorativo, familiare e sociale.
“L’eccesso di ormoni fa crescere la malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione produce più ormoni, ma per combatterla non ci sono cure mediche”, spiega la Fondazione Italiana Endometriosi. “Si lavora per ridurre i sintomi e in questo senso l’assunzione di integratori come ‘food supplement’ potenzia gli effetti di una dieta antinfiammatoria. La terapia ormonale in genere – continua – dura molti anni con tutti i possibili effetti negativi dell’assunzione, in cronico, degli ormoni, nonché determinando infertilità durante il trattamento.
L’integratore invece non ha controindicazioni, anzi la riduzione dei processi infiammatori protegge da numerose malattie. Nella sua ultima versione, che sostituisce la precedente, la quercetina ha azione sinergica con la luteolina, un potente antinfiammatorio naturale: il nuovo integratore svolge un’azione antinfiammatoria e antiossidante, con indicazione protettiva anche verso i tumori estrogeno dipendenti, ed effetti importanti sull’abbattimento dei sintomi della malattia”.
L’integratore, lanciato sul mercato a settembre, è frutto di anni di ricerche e studi scientifici internazionali. La nuova formula, brevettata e potenziata con luteolina e con un quantitativo maggiore di una particolare curcuma fosfolipidica molto più biodisponibile ed efficace con lunga emivita (nella nuova versione al dosaggio di 120 mg, 23 volte più efficace come antinfiammatorio), agisce direttamente sul metabolismo degli estrogeni e riduce in modo più veloce ed efficace i sintomi dell’endometriosi, rallentando il processo ossidativo delle cellule. Riduce, quindi, il dolore determinato dai processi infiammatori acuti e cronici, la stanchezza fisica cronica, il ‘brain fog’ e l’istamina, spesso causa dell’emicrania. Conserva, invece, il normale ciclo mestruale e la fertilità nelle donne affette da endometriosi. Ma quali sono le modalità di assunzione? Il nuovo prodotto è dosato in stick monodose orosolubili da assumere una volta al giorno, preferibilmente al mattino prima o dopo la colazione, senza bisogno di acqua. Non ha particolari controindicazioni, salvo casi di insufficienza renale o epatica, o allergia alle arachidi. Inoltre può essere assunto assieme a qualsiasi farmaco. Nessun problema anche per le pazienti che stanno utilizzando la precedente versione, “che possono proseguire il trattamento con il nuovo prodotto. Interamente naturale, l’integratore non contiene ormoni, antidolorifici, zuccheri, glutine, né prodotti di origine animale”, conclude la Fondazione italiana endometriosi. (AGI)

DIRE

SALUTE. INNOVAZIONE ENDOMETRIOSI, INTEGRATORE PROMETTE ABBATTERE DOLORE
LA FONDAZIONE: INSIEME A DIETA RIDUCE INFIAMMAZIONE, CRAMPI E GONFIORE
(DIRE) Roma, 6 ott. – Nuove frontiere per il contrasto all’endometriosi. Le donne colpite dalla patologia, 3 milioni circa in Italia ma la cifra è sottostimata, hanno oggi a disposizione un’arma in più per combattere il dolore: un nuovo integratore, messo a punto dalla Fondazione italiana endometriosi, leader nella ricerca sulla malattia, garantisce un’azione antinfiammatoria potenziata, permettendo di abbattere i principali sintomi della malattia: infiammazione, crampi, pancia gonfia e stanchezza cronica. Se infatti una dieta equilibrata contribuisce alla riduzione dei dolori pelvici, con l’assunzione del più recente integratore, associato a una corretta alimentazione, il dolore può scomparire, restituendo una buona qualità della vita sul fronte lavorativo, familiare e sociale.
“L’eccesso di ormoni fa crescere la malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione produce più ormoni, ma per combatterla non ci sono cure mediche- spiega la Fondazione Italiana Endometriosi- Si lavora per ridurre i sintomi e in questo senso l’assunzione di integratori come ‘food supplement’ potenzia gli effetti di una dieta antinfiammatoria. La terapia ormonale in genere dura molti anni con tutti i possibili effetti negativi dell’assunzione, in cronico, degli ormoni, nonché determinando infertilità durante il trattamento. L’integratore invece non ha controindicazioni, anzi la riduzione dei processi infiammatori protegge da numerose malattie. Nella sua ultima versione, che sostituisce la precedente, la quercetina ha azione sinergica con la luteolina, un potente antinfiammatorio naturale: il nuovo integratore svolge un’azione antinfiammatoria e antiossidante, con indicazione protettiva anche verso i tumori estrogeno dipendenti, ed effetti importanti sull’abbattimento dei sintomi della malattia”.
L’integratore, lanciato sul mercato a settembre, è frutto di anni di ricerche e studi scientifici internazionali. La nuova formula, brevettata e potenziata con luteolina e con un quantitativo maggiore di una particolare curcuma fosfolipidica molto più biodisponibile ed efficace con lunga emivita (nella nuova versione al dosaggio di 120 mg, 23 volte più efficace come antinfiammatorio), agisce direttamente sul metabolismo degli estrogeni e riduce in modo più veloce ed efficace i sintomi dell’endometriosi, rallentando il processo ossidativo delle cellule. Riduce, quindi, il dolore determinato dai processi infiammatori acuti e cronici, la stanchezza fisica cronica, il ‘brain frog’ e l’istamina, spesso causa dell’emicrania. Conserva, invece, il normale ciclo mestruale e la fertilità nelle donne affette da endometriosi.
Ma quali sono le modalità di assunzione? Il nuovo prodotto è dosato in stick monodose orosolubili da assumere una volta al giorno, preferibilmente al mattino prima o dopo la colazione, senza bisogno di acqua. Non ha particolari controindicazioni, salvo casi di insufficienza renale o epatica, o allergia alle arachidi, inoltre può essere assunto insieme a qualsiasi farmaco. Nessun problema anche per i pazienti che stanno utilizzando la precedente versione, che possono proseguire il trattamento con il nuovo prodotto. Interamente naturale, l’integratore non contiene ormoni, antidolorifici, zuccheri, glutine, né prodotti di origine animale.

ASKANEWS

*Endometriosi, nuovo integratori promette di abbattere il dolore* Endometriosi, nuovo integratori promette di abbattere il dolore Colpite circa 3 mln donne in Italia, ma cifra sottostimata
Roma, 7 ott. (askanews) – Nuove frontiere per il contrasto all’endometriosi. Le donne colpite dalla patologia, 3 milioni circa in Italia ma la cifra è sottostimata, hanno oggi a disposizione un’arma in più per combattere il dolore: un nuovo integratore, messo a punto dalla Fondazione italiana endometriosi, leader nella ricerca sulla malattia, garantisce un’azione antinfiammatoria potenziata, permettendo di abbattere i principali sintomi della malattia: infiammazione, crampi, pancia gonfia e stanchezza cronica. Se infatti una dieta equilibrata contribuisce alla riduzione dei dolori pelvici, con l’assunzione del più recente integratore, associato a una corretta alimentazione, il dolore può scomparire, restituendo una buona qualità della vita sul fronte lavorativo, familiare e sociale.
“L’eccesso di ormoni fa crescere la malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione produce più ormoni, ma per combatterla non ci sono cure mediche – spiega la Fondazione Italiana Endometriosi – . Si lavora per ridurre i sintomi e in questo senso l’assunzione di integratori come ‘food supplement’ potenzia gli effetti di una dieta antinfiammatoria. La terapia ormonale in genere dura molti anni con tutti i possibili effetti negativi dell’assunzione, in cronico, degli ormoni, nonché determinando infertilità durante il trattamento. L’integratore invece non ha controindicazioni, anzi la riduzione dei processi infiammatori protegge da numerose malattie. Nella sua ultima versione, che sostituisce la precedente, la quercetina ha azione sinergica con la luteolina, un potente antinfiammatorio naturale: il nuovo integratore svolge un’azione antinfiammatoria e antiossidante, con indicazione protettiva anche verso i tumori estrogeno dipendenti, ed effetti importanti sull’abbattimento dei sintomi della malattia”.
L’integratore, lanciato sul mercato a settembre, è frutto di anni di ricerche e studi scientifici internazionali. La nuova formula, brevettata e potenziata con luteolina e con un quantitativo maggiore di una particolare curcuma fosfolipidica molto più biodisponibile ed efficace con lunga emivita (nella nuova versione al dosaggio di 120 mg, 23 volte più efficace come antinfiammatorio), agisce direttamente sul metabolismo degli estrogeni e riduce in modo più veloce ed efficace i sintomi dell’endometriosi, rallentando il processo ossidativo delle cellule. Riduce, quindi, il dolore determinato dai processi infiammatori acuti e cronici, la stanchezza fisica cronica, il ‘brain frog’ e l’istamina, spesso causa dell’emicrania. Conserva, invece, il normale ciclo mestruale e la fertilità nelle donne affette da endometriosi.
Ma quali sono le modalità di assunzione? Il nuovo prodotto è dosato in stick monodose orosolubili da assumere una volta al giorno, preferibilmente al mattino prima o dopo la colazione, senza bisogno di acqua. Non ha particolari controindicazioni, salvo casi di insufficienza renale o epatica, o allergia alle arachidi, inoltre può essere assunto insieme a qualsiasi farmaco.
Nessun problema anche per i pazienti che stanno utilizzando la precedente versione, che possono proseguire il trattamento con il nuovo prodotto. Interamente naturale, l’integratore non contiene ormoni, antidolorifici, zuccheri, glutine, né prodotti di origine animale.

CS SALUTE: CURCUMA, CAVOLI E ARANCE. LA DIETA ANTI-ENDOMETRIOSI PER L’INVERNO

 

La dieta per chi soffre di endometriosi. ilGiornale.it

Endometriosi. Curcuma,cavoli e arance per l’inverno. Ecco i consigli degli esperti per la dieta invernale. quotidianosanità.it

Curcuma, cavoli e arance, niente alcol e caffeina: i consigli degli esperti per una dieta invernale anti-endometriosi. leggo.it

Curcuma, cavoli e arance, niente alcol e caffeina: i consigli degli esperti per una dieta invernale anti-endometriosi. ilmattino.it 

Curcuma, cavoli e arance , niente alcol e caffeina: i consigli degli esperti per una dieta invernale anti-endometriosi. Adnkronos.com

Cavoli, zucca e arance, la dieta invernale anti-endometriosi. qds.it

Salute: curcuma, cavoli e arance in dieta invernale anti-endometriosi. latinaoggi.eu

Salute: curcuma, cavoli e arance in dieta invernale anti-endometriosi. olbianotizie.it

Salute: curcuma, cavoli e arance in dieta invernale anti-endometriosi. ciociariaoggi.it

Endometriosi, ecco la ricetta giusta per ridurre i sintomi. saluteokay.com

Endometriosi: curcuma, cavoli e arance per l’inverno. Ecco i consigli degli esperti. ilfarmacistaonline.it 

Endometriosi e alimentazione. heraldo.it

Combattere l’endometriosi con l’alimentazione. Curcuma,arance e cavoli: i cxibi consigliati e quelli da evitare. meteoweb.eu

ADNKRONOS

SALUTE: CURCUMA, CAVOLI E ARANCE IN DIETA INVERNALE ANTIENDOMETRIOSI (2)
(Adnkronos Salute) – «Nel caso dell’endometriosi è possibile parlare di ‘cibo terapeutico’ – spiega Maria Cassano, biologa nutrizionista della Fondazione italiana endometriosi – Seguendo alcune specifiche raccomandazioni nutrizionali, l’organismo potrà infatti godere di benefici. Da preferire è innanzitutto una dieta contenente sostanze antinfiammatorie e antiossidanti, come curcuma e zenzero. Un eccesso di grassi saturi e zuccheri potrebbe innescare una cascata di reazioni in grado di stimolare l’attivazione dei mediatori dell’infiammazione, mentre un’adeguata distribuzione dei carboidrati nella dieta permette di mantenere la secrezione di insulina all’interno di range favorenti l’equilibrio ormonale. Bisogna porre grande attenzione anche alla presenza di disregolatori endocrini, nascosti all’interno di scatolame, plastica e pesticidi, in grado di interferire sulla produzione degli estrogeni». Ecco allora le raccomandazioni messe a punto dalla Fondazione Italiana Endometriosi per fare la spesa nei mesi invernali e combattere al tempo stesso la malattia: 1) Cibi da aumentare: fibre, per una riduzione degli estrogeni nel sangue. Pertanto: verdure (stagione invernale: broccoli, cavoli, zucca, cime di rapa, verza); cereali integrali; legumi; frutta (stagione invernale: arancia, mandarino, melograno, mela, pera). Inoltre gli omega 3, per promuovere la produzione della prostaglandina che riduce l’infiammazione addominale. Pertanto: pesce azzurro, salmone e tonno, olio di oliva, frutta secca, avocado, semi. 2) Cibi da ridurre: la carne rossa è da ridurre al minimo, va preferita la carne bianca di origine e allevamento controllato; bene ridurre al minimo anche i latticini per la presenza di caseina e lattosio. Infine il glutine è bene assumerlo da farine integrali e grezze. 3) Cibi da evitare: alimenti industriali come prodotti confezionati e bevande zuccherate; alcol; caffeina; prodotti caseari di origine animale di allevamento non controllato (alto contenuto di ormoni); soia (contiene fitoestrogeni); farine bianche e prodotti da forno raffinati; grassi saturi; zucchero bianco; dolci altamente zuccherini; avena e segale (alto contenuto di estrogeni). 4) Integratori e nutrienti fondamentali: vitamina D; omega 3; curcuma; quercetina; luteolina; partenio; nicotinamide; metifolato di calcio.

DIRE

SALUTE. CURCUMA, CAVOLI E ARANCE: LA DIETA ANTI-ENDOMETRIOSI PER L’INVERNO
LA FONDAZIONE: CIBI ANTINFIAMMATORI E ANTIOSSIDANTI PER RIDURRE DOLORE
(DIRE) Roma, 28 ott. – Più frutta, verdura, legumi, cereali, pesce e frutta secca. Meno carne, latticini, alcol, soia e dolci molto zuccherini. Per combattere l’endometriosi si può partire dalle scelte alimentari: una dieta mirata e basata su cibi antinfiammatori, disintossicanti e liberi di ormoni, è infatti in grado di contribuire alla riduzione dei dolori e dell’infiammazione, contrastando dolori pelvici, sindrome da stanchezza cronica e brain fog, stato di annebbiamento cerebrale che spesso si accompagna alla malattia.
Dunque, in vista dell’inverno, quali sono i cibi consigliati da inserire nel carrello e quali invece i cibi da evitare?
“Attualmente non ci sono cure mediche e farmacologiche per l’endometriosi, che solo in Italia colpisce oltre 3 milioni di donne, ma si può lavorare sulla riduzione dei sintomi- afferma Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi- Partendo dal presupposto che l’ormone fa crescere malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione fa produrre più ormoni, abbiamo messo a punto da oltre 10 anni un tipo di alimentazione (https://www.endometriosi.it/che-cose-lendometriosi/dieta/) che si basa su quattro pilastri: riduzione dell’assunzione di cibi estrogenici, aumento di cibi antiestrogenici, riduzione dei cibi proinfiammatori e aumento dei cibi antinfiammatori. In tal modo si riducono gli ormoni nel sangue e l’infiammazione, quindi i dolori. Ma oltre ad agire sui sintomi, la dieta agisce anche sulla patologia: riducendo gli estrogeni, si limita la percentuale di crescita dell’endometriosi”.
“Nel caso dell’endometriosi è possibile parlare di ‘cibo terapeutico’- spiega Maria Cassano, biologa nutrizionista della Fondazione italiana endometriosi- Seguendo alcune specifiche raccomandazioni nutrizionali, l’organismo potrà infatti godere di benefici. Da preferire è innanzitutto una dieta contenente sostanze antinfiammatorie e antiossidanti, come curcuma e zenzero. Un eccesso di grassi saturi e zuccheri potrebbe innescare una cascata di reazioni in grado di stimolare l’attivazione dei mediatori dell’infiammazione, mentre un’adeguata distribuzione dei carboidrati nella dieta permette di mantenere la secrezione di insulina all’interno di range favorenti l’equilibrio ormonale.
Bisogna porre grande attenzione anche alla presenza di disregolatori endocrini, nascosti all’interno di scatolame, plastica e pesticidi, in grado di interferire sulla produzione degli estrogeni”.
Ecco allora le raccomandazioni messe a punto dalla Fondazione Italiana Endometriosi per fare la spesa nei mesi invernali e combattere al tempo stesso la malattia:
– Cibi da aumentare: le fibre, per una riduzione degli estrogeni nel sangue. Pertanto: verdure (stagione invernale: broccoli, cavoli, zucca, cime di rapa, verza); cereali integrali; legumi; frutta (stagione invernale: arancia, mandarino, melograno, mela, pera). Inoltre gli omega 3, per promuovere la produzione della prostaglandina che riduce l’infiammazione addominale. Pertanto: pesce azzurro, salmone e tonno, olio di oliva, frutta secca, avocado, semi.
– Cibi da ridurre: la carne rossa è da ridurre al minimo, va preferita la carne bianca di origine e allevamento controllato; bene ridurre al minimo anche i latticini per la presenza di caseina e lattosio. Infine il glutine è bene assumerlo da farine integrali e grezze.
– Cibi da evitare: alimenti industriali come prodotti confezionati e bevande zuccherate; alcol; caffeina; prodotti caseari di origine animale di allevamento non controllato (alto contenuto di ormoni); soia (contiene fitoestrogeni); farine bianche e prodotti da forno raffinati; grassi saturi; zucchero bianco; dolci altamente zuccherini; avena e segale (alto contenuto di estrogeni).
– Integratori e nutrienti fondamentali: vitamina D; omega 3; curcuma; quercetina; luteolina; partenio; nicotinamide; metifolato di calcio.


NOVEMBRE 2020

CS COVID, ENDOMETRIOSI E ADOLESCENTI NEL LOCKDOWN LIGHT. ECCO IL DECALOGO PER LE ‘TEEN’

Covid, endometriosi e adolescenti nel lockdown light. Ecco il decalogo per le teen. leggo.it

Endometriosi e adolescenti in lockdown light, ecco il decalogo per le “teen”. redattoresociale.it

Endometriosi,un decalogo per le teenager. okmedicina.it

 

Covid, endometriosi e adolescenti nel lockdown light. Ecco il decalogo per le teen

AGI

Salute: da esperto consigli per adolescenti con endometriosi
(AGI) – Roma, 16 nov. – Dall’ascolto del proprio corpo al confronto con gli altri, fino al consulto medico specialistico. Questi sono alcuni dei consigli rivolti alle adolescenti alle prese con l’endometriosi, diffusi da Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi. “L’endometriosi è la presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero”, spiega l’esperto. “In Italia sono 3 milioni le donne affette, ma la cifra è sottostimata. La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza iniziano i primi disturbi, i due terzi delle pazienti hanno cominciato a soffrirne prima dei 20 anni, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i maggiori sintomi. L’impatto fisico, emotivo e relazionale è molto forte, per questo è necessario indicare alle ragazze, soprattutto giovani e giovanissime, come comportarsi””, aggiunge. “L’inizio del ciclo mestruale, caratterizzato da una forte produzione di ormoni, è un momento delicato e bisogna fare molta attenzione ai sintomi, ad esempio dolori mestruali molto forti – prosegue Signorile-. Inoltre senso di spossatezza, disturbi intestinali ricorrenti, disturbi gastrici, dolore pelvico cronico sono campanelli d’allarme: l’invito è ricorrere allo specialista per una visita ginecologica; la diagnosi precoce è molto importante per migliorare la qualità di vita e prevenire l’infertilità. Anche il confronto con amici e familiari è fondamentale: ora che le scuole sono chiuse e si trascorre molto tempo in casa, si può intensificare il dialogo con genitori e fratelli, ma al contempo non ci si deve isolare dagli amici, anzi scoprire nuove forme per comunicare (http://www.facebook.com/groups/endometriosi)”. Ecco allora un decalogo di semplici azioni messo a punto da Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi, per combattere al meglio il disagio:
1) Ascoltare i sintomi e il proprio corpo: non normalizzare dolori mestruali troppo forti ma confrontarsi per individuare eventuali anomalie. 2) Non tenere per sé dubbi e fastidi: comunicare a genitori e professori quello che non si riesce a gestire. La malattia può incidere anche sul livello di attenzione e ciò può comportare problemi nel seguire le lezioni. 3) In periodo di didattica a distanza mantenere il più possibile il contatto con la scuola e i compagni: la casa è il luogo dove il dolore può essere affrontato più facilmente ma questo non deve portare all’isolamento. 4) Condividere informazioni sulla malattia con gli amici: la stanchezza persistente può limitare la partecipazione ad attività di gruppo, anche sul web. Parlarne aiuta a essere capite, supportate e giustificate. 5) Non entrare in ansia per l’impossibilità di partecipare alle attività di gruppo anche sul web e non pensare di essere una preoccupazione per la famiglia. 6) Fare una vita salutare: seguire una corretta alimentazione dedicata, che si è dimostrata molto efficace nel ridurre i sintomi della malattia, e praticare attività sportiva. In questo momento è ancora più facile potendosi organizzare in casa. 7) Organizzare la giornata all’insegna della calma, cercando di fare almeno una delle cose che si amano ogni giorno. 8) Redigere una lista: cosa fare per alleviare il dolore quando è molto forte e che cosa fare per ovviare ai problemi che l’endometriosi causa sul fronte scuola, sport e amici. 9) Non frequentare più chi non crede ai dolori o li attribuisce a una condizione mentale e non a una malattia. 10) Rivolgersi a uno specialista: risolvere i propri dubbi attraverso il consulto medico specialistico. Il primo passo da effettuare è una visita ginecologica per la prima anamnesi, per poi procedere eventualmente a ulteriori indagini.

ADNKRONOS

CORONAVIRUS: ENDOMETRIOSI E ADOLESCENTI IN LOCKDOWN, DECALOGO ESPERTI
Roma, 16 nov. (Adnkronos Salute) – Giovani donne, poco più che bambine, già alle prese con una malattia dagli effetti invalidanti. L’endometriosi, che colpisce le donne in età fertile, può manifestarsi infatti già dalla prima mestruazione.
Così, in età adolescenziale e preadolescenziale compaiono i primi sintomi, dolori pelvici devastanti, stanchezza cronica e possibile brain fog, stato di annebbiamento cerebrale, e gestirli alla scuola media e nei primi anni di liceo può essere piuttosto complicato: come affrontare allora la malattia in un momento in cui dialogo e contatto con insegnanti, genitori e amici sono messi a dura prova e si passa molto tempo soli in casa? «L’endometriosi è la presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi – In Italia sono 3 milioni le donne affette ma la cifra è sottostimata. La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza iniziano i primi disturbi, i due terzi delle pazienti hanno iniziato a soffrirne prima dei 20 anni, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i maggiori sintomi. L’impatto fisico, emotivo e relazionale è molto forte, per questo è necessario indicare alle ragazze, soprattutto giovani e giovanissime, come comportarsi». L’inizio del ciclo mestruale, «caratterizzato da una forte produzione di ormoni, è un momento delicato e bisogna fare molta attenzione ai sintomi, ad esempio dolori mestruali molto forti – prosegue l’esperto – Inoltre senso di spossatezza, disturbi intestinali ricorrenti, disturbi gastrici, dolore pelvico cronico sono campanelli d’allarme: l’invito è ricorrere allo specialista per una visita ginecologica; la diagnosi precoce è molto importante per migliorare la qualità di vita e prevenire l’infertilità. Anche il confronto con amici e familiari è fondamentale: ora che le scuole sono chiuse e si trascorre molto tempo in casa, si può intensificare il dialogo con genitori e fratelli, ma al contempo non ci si deve isolare dagli amici». Ecco allora un decalogo di semplici azioni messo a punto da Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi, per combattere al meglio il disagio: 1) Ascoltare i sintomi e il proprio corpo: non considerare normali dolori mestruali troppo forti ma confrontarsi con i pari per individuare eventuali anomalie; 2) Non tenere per sé dubbi e fastidi: comunicare a genitori e professori quello che non si riesce a gestire. La malattia può incidere anche sul livello di attenzione e ciò può comportare problemi nel seguire le lezioni; 3) In periodo di didattica a distanza mantenere il più possibile il contatto con la scuola e i compagni: la casa è il luogo dove il dolore può essere affrontato più facilmente ma questo non deve portare all’isolamento; 4) Condividere informazioni sulla malattia con gli amici: la stanchezza persistente può limitare la partecipazione ad attività di gruppo, anche sul web. Parlarne aiuta a essere capite, supportate e giustificate; 5) Non entrare in ansia per l’impossibilità di partecipare alle attività di gruppo anche sul web e non pensare di essere una preoccupazione per la famiglia; 6) Fare una vita salutare: seguire una corretta alimentazione, che si è dimostrata molto efficace nel ridurre i sintomi della malattia, e praticare attività sportiva. In questo momento è ancora più facile potendosi organizzare in casa; 7) Organizzare la giornata all’insegna della calma, cercando di fare almeno una delle cose che si amano ogni giorno; 8) Redigere una lista: cosa fare per alleviare il dolore quando è molto forte e cosa fare per ovviare ai problemi che l’endometriosi causa sul fronte scuola, sport e amici; 9) Non frequentare più chi non crede ai dolori o li attribuisce a una condizione mentale e non a una malattia; 10) Rivolgersi a uno specialista: risolvere i propri dubbi attraverso il consulto medico specialistico. Il primo passo da effettuare è una visita ginecologica per la prima anamnesi, per poi procedere eventualmente a ulteriori indagini.

AGENZIA DIRE

SALUTE. ENDOMETRIOSI E ADOLESCENTI IN LOCKDOWN LIGHT, ECCO DECALOGO PER LE ‘TEEN’
LA FONDAZIONE: IN CASA DIALOGO CON FAMILIARI MA FREQUENTARE AMICI SUL WEB
(DIRE) Roma, 16 nov. – Giovani donne, poco più che bambine, già alle prese con una malattia dagli effetti invalidanti.
L’endometriosi, che colpisce le donne in età fertile, può manifestarsi infatti già dalla prima mestruazione. Così, in età adolescenziale e preadolescenziale compaiono i primi sintomi, dolori pelvici devastanti, stanchezza cronica e possibile brain fog, stato di annebbiamento cerebrale, e gestirli alla scuola media e nei primi anni di liceo può essere piuttosto complicato: come affrontare allora la malattia in un momento in cui dialogo e contatto con insegnanti, genitori e amici sono messi a dura prova e si passa molto tempo soli in casa?
“L’endometriosi è la presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero- spiega il Prof. Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi- In Italia sono 3 milioni le donne affette ma la cifra è sottostimata. La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza iniziano i primi disturbi, i due terzi delle pazienti hanno iniziato a soffrirne prima dei 20 anni, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i maggiori sintomi. L’impatto fisico, emotivo e relazionale è molto forte, per questo è necessario indicare alle ragazze, soprattutto giovani e giovanissime, come comportarsi”.
“L’inizio del ciclo mestruale, caratterizzato da una forte produzione di ormoni, è un momento delicato e bisogna fare molta attenzione ai sintomi, ad esempio dolori mestruali molto forti prosegue l’esperto- Inoltre senso di spossatezza, disturbi intestinali ricorrenti, disturbi gastrici, dolore pelvico cronico sono campanelli d’allarme: l’invito è ricorrere allo specialista per una visita ginecologica; la diagnosi precoce e’ molto importante per migliorare la qualità di vita e prevenire l’infertilità. Anche il confronto con amici e familiari è fondamentale: ora che le scuole sono chiuse e si trascorre molto tempo in casa, si può intensificare il dialogo con genitori e fratelli, ma al contempo non ci si deve isolare dagli amici, anzi scoprire nuove forme per comunicare (http://www.facebook.com/groups/endometriosi)”.
Ecco allora un decalogo di semplici azioni messo a punto dal Prof. Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi, per combattere al meglio il disagio:
– Ascoltare i sintomi e il proprio corpo: non normalizzare dolori mestruali troppo forti ma confrontarsi con i pari per individuare eventuali anomalie;
– Non tenere per sè dubbi e fastidi: comunicare a genitori e professori quello che non si riesce a gestire. La malattia può incidere anche sul livello di attenzione e ciò può comportare problemi nel seguire le lezioni;
– In periodo di didattica a distanza mantenere il più possibile il contatto con la scuola e i compagni: la casa è il luogo dove il dolore può essere affrontato più facilmente ma questo non deve portare all’isolamento;
– Condividere informazioni sulla malattia con gli amici: la stanchezza persistente può limitare la partecipazione ad attività di gruppo, anche sul web. Parlarne aiuta a essere capite, supportate e giustificate;
– Non entrare in ansia per l’impossibilità di partecipare alle attività di gruppo anche sul web e non pensare di essere una preoccupazione per la famiglia;
– Fare una vita salutare: seguire una corretta alimentazione dedicata, che si è dimostrata molto efficace nel ridurre i sintomi della malattia, e praticare attività sportiva. In questo momento è ancora più facile potendosi organizzare in casa;
– Organizzare la giornata all’insegna della calma, cercando di fare almeno una delle cose che si amano ogni giorno;
– Redigere una lista: cosa fare per alleviare il dolore quando è molto forte e cosa fare per ovviare ai problemi che l’endometriosi causa sul fronte scuola, sport e amici;
– Non frequentare più chi non crede ai dolori o li attribuisce a una condizione mentale e non a una malattia;
– Rivolgersi a uno specialista: risolvere i propri dubbi attraverso il consulto medico specialistico. Il primo passo da effettuare e’ una visita ginecologica per la prima anamnesi, per poi procedere eventualmente a ulteriori indagini.

SALUTE, DA SALIVA DIAGNOSI PRECOCE ENDOMETRIOSI. TEST ALLO STUDIO

Endometriosi, dalla saliva la diagnosi precoce: il test in fase di sviluppo. leggo.it

Dalla saliva diagnosi precoce di endometriosi: test in fase di sviluppo. redattoresociale.it

Endometriosi, dalla saliva alla diagnosi precoce. donatorih24.it

Endometriosi, una campagna “scomoda” per quasi 200 milioni di donne. pointofniews.it

Saute, endometriosi una campagna “scomoda” per quasi 200 milioni di donne. intoppi.it

Arriva lo zuccherometro per calcolare gli zuccheri giornalieri. Farmacomvillafranca.it 

Farmpriori.it

Dalla saliva diagnosi precode endometriosi, i test in fase di sviluppo. farmaciaquattrostrade.it

Dalla saliva diagnosi precoce endometriosi, i test in fase di sviluppo. farmaciaeuroparende.it

www.mareschi.it

www.farmaciarollone.it

www.farmaciainternazionaleanzio.it

www.farmaciastazione.it

www.farmaciabalboni.it

www.farmaciacerchiari.com

www.farmaciepiusalute.it

Endometriosi, in sviluppo un testi per la diagnosi. altoadige.it

Un test salivare potrebbe svelare la malattia nel suo stadio inziale. dottnet.it

Farmaciahumanitas.it

Monterosafarmacia.it

Farmaciaperissinottianna.it

farmaciaimbriani.it

Dalla saliva diagnosi precoce endometriosi. test in fase di sviluppo. farmaciascaduto.it

Dalla saliva diagnosi precoce endometriosi. Test in fase di sviluppo

Dalla saliva diagnosi precoce endometriosi. Test in fase di sviluppo. farmaciabonola.it

Dalla saliva diagnosi precode endometriosi. farmaciatriante.it

Dalla saliva diagnosi precode endometriosi. Test in fase di sviluppo. farmabinda.com

Dalla saliva diagnosi precode endometriosi. Test in fase di sviluppo. farmaciaboschi.it

Dalla saliva diagnosi precode endometriosi. Test in fase di sviluppo. farmaciasacrocuoreroma.it

Salute,CNR: così l’obesità incide sul funzionamento della tiroide

da saliva diagnosi precoce per endometriosi, test in fase di sviluppo. farmaciazecca.it

da saliva diagnosi precoce per endometriosi. Test in fase di sviluppo. farmaciacomunaleazzano.it

parafarmacia.scienzanatura.it

farmaciavaldisole.it

farmaciafiorenzato.it

farmaciazontaprimiero.it

Farmaciasangiuseppe.eu

farmaciabaima.it

SOCIAL

dalla saliva diagnosi precoce di endometriosi. twitter.it/redattoresociale

AGI

Salute: allo studio test su saliva per diagnosi endometriosi
(AGI) – Roma, 1 dic. – Dalla saliva la diagnosi precoce di endometriosi. Un test in sviluppo potrebbe svelare la malattia nel suo stadio iniziale, permettendo di accorciare le sofferenze e restituire alle donne una migliore qualità della vita prima che la patologia si aggravi. Se, infatti, ad oggi in presenza di sintomi sospetti, il protocollo prevede molteplici esami, al termine dei quali non è detto che si arrivi ad una diagnosi certa, il nuovo strumento potrebbe rilevare l’endometriosi attraverso il prelievo di un semplice campione di saliva, in modo veloce e non invasivo. “Il test diagnostico su saliva, oggetto di brevetto italiano ed europeo della Fondazione Italiana endometriosi, rappresenta una novità assoluta – spiega il presidente della Fondazione Italiana endometriosi, Prof. Pietro Giulio Signorile, scienziato ed inventore del test -.
Ad oggi sulla diagnosi di endometriosi a livello globale grava un ritardo medio di 8-9 anni: i sintomi spesso vengono confusi e sottovalutati, la paziente viene sottoposta a visite ginecologiche, risonanze magnetiche, ecografia, esami del sangue per la ricerca di marcatori che hanno, purtroppo, una scarsa attendibilità, e la malattia se e quando viene scoperta è spesso in fase conclamata. Il nuovo test, invece, sarà in grado di intercettarla in una fase iniziale e assicurare alle donne trattamenti precoci con risultati migliori. Da un’alimentazione ad hoc all’assunzione di integratori in grado di abbattere i sintomi”. Sul test diagnostico emergono i primi dati positivi dello studio di fattibilità affidato all’azienda italiana Diatheva srl. “La ricerca sulla diagnosi precoce sta facendo passi avanti – prosegue Signorile -. Lo studio ha confermato quanto già emerso negli studi scientifici iniziali e nello studio brevettuale, comprovando la possibilità di poter industrializzare il test. Nei campioni di saliva di donne affette da endometriosi si rilevano valori alterati della proteina Za2G (Zinc-Alpha 2 Glycoprotein), il marker più specifico per la patologia, e del Complemento C3 e dell’Albumina (HSA). I dati preliminari confermano la possibilità di poter industrializzare almeno i primi due marcatori. Questi risultati ci incoraggiano a proseguire nella ricerca e sviluppo per far sì che il test possa diventare accessibile a tutte le donne affette da endometriosi o che ne abbiano anche solo il sospetto. La facilità di esecuzione del test non invasivo potrebbe costituire una vera svolta nel percorso diagnostico per questa grave malattia. Entro fine anno 2020 avremo un ulteriore step di avanzamento, ed inizieremo, se tutto procederà secondo programma, i test preclinici”.

DIRE

SALUTE. DA SALIVA DIAGNOSI PRECOCE ENDOMETRIOSI, TEST IN FASE SVILUPPO
DIR1576 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT SALUTE. DA SALIVA DIAGNOSI PRECOCE ENDOMETRIOSI, TEST IN FASE SVILUPPO LA FONDAZIONE: AD OGGI RITARDO DIAGNOSTICO 8-9 ANNI
(DIRE) Roma, 1 dic. – Dalla saliva la diagnosi precoce di ENDOMETRIOSI. Un test in sviluppo potrebbe svelare la malattia nel suo stadio iniziale, permettendo di accorciare le sofferenze e restituire alle donne una migliore qualità della vita prima che la patologia si aggravi. Se, infatti, ad oggi in presenza di sintomi sospetti, il protocollo prevede molteplici esami, al termine dei quali non è detto che si arrivi ad una diagnosi certa, il nuovo strumento potrebbe rilevare l’ENDOMETRIOSI attraverso il prelievo di un semplice campione di saliva, in modo veloce e non invasivo. “Il test diagnostico su saliva, oggetto di brevetto italiano ed europeo della Fondazione Italiana ENDOMETRIOSI, rappresenta una novità assoluta- spiega il presidente della Fondazione Italiana ENDOMETRIOSI, Prof. Pietro Giulio Signorile, scienziato ed inventore del test- Ad oggi sulla diagnosi di ENDOMETRIOSI a livello globale grava un ritardo medio di 8-9 anni: i sintomi spesso vengono confusi e sottovalutati, la paziente viene sottoposta a visite ginecologiche, risonanze magnetiche, ecografia, esami del sangue per la ricerca di marcatori che hanno, purtroppo, una scarsa attendibilità, e la malattia se e quando viene scoperta è spesso in fase conclamata. Il nuovo test, invece, sarà in grado di intercettarla in una fase iniziale e assicurare alle donne trattamenti precoci con risultati migliori. Da un’alimentazione ad hoc all’assunzione di integratori in grado di abbattere i sintomi”.
Sul test diagnostico emergono i primi dati positivi dello studio di fattibilità affidato all’azienda italiana Diatheva srl: “La ricerca sulla diagnosi precoce sta facendo passi avanti- prosegue Signorile- Lo studio ha confermato quanto già emerso negli studi scientifici iniziali e nello studio brevettuale, comprovando la possibilità di poter industrializzare il test. Nei campioni di saliva di donne affette da ENDOMETRIOSI si rilevano valori alterati della proteina Za2G (Zinc-Alpha 2 Glycoprotein), il marker più specifico per la patologia, e del Complemento C3 e dell’Albumina (HSA). I dati preliminari confermano la possibilità di poter industrializzare almeno i primi due marcatori. Questi risultati ci incoraggiano a proseguire nella ricerca e sviluppo per far sì che il test possa diventare accessibile a tutte le donne affette da ENDOMETRIOSI o che ne abbiano anche solo il sospetto. La facilità di esecuzione del test non invasivo potrebbe costituire una vera svolta nel percorso diagnostico per questa grave malattia. Entro fine anno 2020 avremo un ulteriore step di avanzamento, ed inizieremo, se tutto procederà secondo programma, i test preclinici”.

ASKANEWS

Da saliva diagnosi precoce endometriosi. Test in fase sviluppo La Fondazione: ad oggi ritardo diagnostico di 8-9 anni
Roma, 1 dic. (askanews) – Dalla saliva la diagnosi precoce di endometriosi. Un test in sviluppo potrebbe svelare la malattia nel suo stadio iniziale, permettendo di accorciare le sofferenze e restituire alle donne una migliore qualità della vita prima che la patologia si aggravi. Se, infatti, ad oggi in presenza di sintomi sospetti, il protocollo prevede molteplici esami, al termine dei quali non è detto che si arrivi ad una diagnosi certa, il nuovo strumento potrebbe rilevare l’endometriosi attraverso il prelievo di un semplice campione di saliva, in modo veloce e non invasivo. “Il test diagnostico su saliva, oggetto di brevetto italiano ed europeo della Fondazione Italiana endometriosi, rappresenta una novità assoluta – spiega il presidente della Fondazione Italiana Endometriosi, Prof. Pietro Giulio Signorile, scienziato ed inventore del test – . Ad oggi sulla diagnosi di endometriosi a livello globale grava un ritardo medio di 8-9 anni: i sintomi spesso vengono confusi e sottovalutati, la paziente viene sottoposta a visite ginecologiche, risonanze magnetiche, ecografia, esami del sangue per la ricerca di marcatori che hanno, purtroppo, una scarsa attendibilità, e la malattia se e quando viene scoperta è spesso in fase conclamata. Il nuovo test, invece, sarà in grado di intercettarla in una fase iniziale e assicurare alle donne trattamenti precoci con risultati migliori. Da un’alimentazione ad hoc all’assunzione di integratori in grado di abbattere i sintomi”. Sul test diagnostico emergono i primi dati positivi dello studio di fattibilità affidato all’azienda italiana Diatheva srl. “La ricerca sulla diagnosi precoce sta facendo passi avanti – prosegue Signorile – lo studio ha confermato quanto già emerso negli studi scientifici iniziali e nello studio brevettuale, comprovando la possibilità di poter industrializzare il test.
Nei campioni di saliva di donne affette da endometriosi si rilevano valori alterati della proteina Za2G (Zinc-Alpha 2 Glycoprotein), il marker più specifico per la patologia, e del Complemento C3 e dell’Albumina (HSA). I dati preliminari confermano la possibilità di poter industrializzare almeno i primi due marcatori. Questi risultati ci incoraggiano a proseguire nella ricerca e sviluppo per far sì che il test possa diventare accessibile a tutte le donne affette da endometriosi o che ne abbiano anche solo il sospetto. La facilità di esecuzione del test non invasivo potrebbe costituire una vera svolta nel percorso diagnostico per questa grave malattia. Entro fine anno 2020 avremo un ulteriore step di avanzamento, ed inizieremo, se tutto procederà secondo programma, i test preclinici”.


DICEMBRE 2020

ARTICOLO ENDOMETRIOSI MESSAGGERO

endometriosi, cos’è e quanto è diffusa. ilmessaggero.it

CS NATALE: CURE, DIAGNOSI E COMPRENSIONE. I SOGNI SOTTO L’ALBERO DELLE DONNE CON ENDOMETRIOSI

Cure, diagnosi e prevenzione: i sogni sotto l’albero delle donne con endometriosi. dire.it

natale: cure, diagnosi e comprensione. I sogni sotto l’albero delle donne con endometriosi. leggo.it

SOCIAL

Sotto l’albero una cura per la malattia. Facebook.com/Gazzettadimilano

natale: cure, diagnosi e comprensione, i sogni sotto l’albero delle donne con endometriosi. twitter.com/gazzettadimilano

AGI

Salute: cura e comprensione, i sogni delle donne con endometriosi
(AGI) – Roma, 22 dic. – Sotto l’albero una cura per combattere la malattia, una diagnosi certa e precoce, la possibilità di essere comprese e non restare sole. Per le donne e le ragazze affette da endometriosi sono questi i sogni e i desideri, espressi o taciuti, per una qualità della vita migliore: speranze che accomunano le oltre 30mila iscritte alla Community creata dalla Fondazione italiana endometriosi, uno spazio virtuale di sfogo e confronto, per trovare risposte immediate e sfatare falsi miti, per sentirsi più ascoltate e meno sole nelle tante difficoltà quotidiane soprattutto con l’arrivo del Natale. “La Fondazione si occupa di fare ricerca, supporto e informazione – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana endometriosi – uno strumento di grande successo e’ la nostra Community, nata su Facebook a gennaio 2018, e ad oggi è la più grande community per la malattia del mondo. Le linee guida sono date dalla Fondazione, quindi si può contare su un’informazione corretta.
Inoltre questo è un periodo molto delicato: da un lato il Covid che ha favorito l’isolamento sociale, dall’altro il Natale che porta a tirare le somme: non bisogna dimenticare che questa malattia ha un forte impatto sulla vita lavorativa, familiare e sociale. Ora più che mai la Community sostiene e aiuta queste donne a percepire un’assistenza concreta”.
E così si impennano gli accessi sul web, aumentano le interazioni, tra like, post e commenti, si cercano chiarimenti, consigli medici, o semplicemente un supporto da altre donne nella stessa situazione. Per partecipare basta richiedere l’iscrizione al gruppo Facebook endometriosi-community, attendere l’approvazione e leggere il regolamento prima di pubblicare un post. Lo scambio di informazioni avviene tra le stesse donne mentre la Fondazione italiana endometriosi interviene con articoli, dirette video riservate ai membri e risponde ai commenti. “In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi ma la cifra è sottostimata – dice Signorile – la malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza iniziano i primi disturbi, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i maggiori sintomi. Il disagio fisico, emotivo e relazionale è molto forte e le principali paure delle donne riguardano il proprio stato psico-fisico e le limitazioni che questo causa a scuola, sul lavoro, con gli amici e con in partner. Spesso – continua – si verificano dolori nei rapporti sessuali che impediscono una normale attività di coppia e la presenza della malattia nella pelvi provoca infertilità: il 40% delle donne affette da endometriosi ha problemi nel procreare. Inoltre ad oggi sulla diagnosi di endometriosi a livello globale grava un ritardo medio di 8-9 anni: i sintomi spesso vengono confusi e sottovalutati e aumentano gli anni di convivenza con il dolore e la sofferenza”.

DIRE

SALUTE. CURE, DIAGNOSI E COMPRENSIONE: I SOGNI SOTTO L’ALBERO DELLE DONNE CON ENDOMETRIOSI
OLTRE 30 MILA ISCRITTE IN COMMUNITY SU WEB FONDAZIONE ITALIANA
(DIRE) Roma, 22 dic. – Sotto l’albero una cura per combattere la malattia, una diagnosi certa e precoce, la possibilità di essere comprese e non restare sole. Per le donne e le ragazze affette da endometriosi sono questi i sogni e i desideri, espressi o taciuti, per una qualità della vita migliore: speranze che accomunano le oltre 30 mila iscritte alla Community creata dalla Fondazione Italiana Endometriosi, uno spazio virtuale di sfogo e confronto, per trovare risposte immediate e sfatare falsi miti, per sentirsi più ascoltate e meno sole nelle tante difficoltà quotidiane soprattutto con l’arrivo del Natale.
“La Fondazione si occupa di fare ricerca, supporto e informazione- spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi- Uno strumento di grande successo è la nostra Community, nata su Facebook a gennaio 2018, e ad oggi è la più grande community per la malattia del mondo.
Le linee guida sono date dalla Fondazione, quindi si può contare su un’informazione corretta. Inoltre questo è un periodo molto delicato: da un lato il Covid che ha favorito l’isolamento sociale, dall’altro il Natale che porta a tirare le somme: non bisogna dimenticare che questa malattia ha un forte impatto sulla vita lavorativa, familiare e sociale. Ora più che mai la Community sostiene e aiuta queste donne a percepire un’assistenza concreta”.
E così si impennano gli accessi sul web, aumentano le interazioni, tra like, post e commenti, si cercano chiarimenti, consigli medici, o semplicemente un supporto da altre donne nella stessa situazione. Per partecipare basta richiedere l’iscrizione al Gruppo Facebook Endometriosi-Community (https://www.facebook.com/groups/endometriosi), attendere l’approvazione, e leggere il regolamento prima di pubblicare un post. Lo scambio di informazioni avviene tra le stesse donne mentre la Fondazione Italiana Endometriosi interviene con articoli, dirette video riservate ai membri e risponde ai commenti.
“In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi ma la cifra è sottostimata- prosegue il Prof. Signorile- La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza iniziano i primi disturbi, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i maggiori sintomi. Il disagio fisico, emotivo e relazionale è molto forte e le principali paure delle donne riguardano il proprio stato psico-fisico e le limitazioni che questo causa a scuola, sul lavoro, con gli amici e con in partner. Spesso si verificano dolori nei rapporti sessuali che impediscono una normale attività di coppia e la presenza della malattia nella pelvi provoca infertilità: il 40% delle donne affette da endometriosi ha problemi nel procreare. Inoltre ad oggi sulla diagnosi di endometriosi a livello globale grava un ritardo medio di 8-9 anni: i sintomi spesso vengono confusi e sottovalutati e aumentano gli anni di convivenza con il dolore e la sofferenza”.
“Purtroppo ad oggi non ci sono farmaci o cure mediche per combattere la malattia- afferma ancora il presidente della Fondazione Italiana Endometriosi- Si possono solo ridurre i sintomi. Un’alimentazione antinfiammatoria dedicata, l’assunzione di integratori specifici ed uno stile di vita appropriato facilitano la riduzione dei sintomi ed aiutano a gestire la malattia. In questo modo diminuiscono ormoni, infiammazione e dolori e si riduce anche la percentuale di crescita della malattia. Un ruolo importante lo gioca la diagnosi precoce: un test in sviluppo, oggetto di brevetto italiano ed europeo della Fondazione Italiana Endometriosi, in fase di studio di fattibilità, potrebbe svelare la malattia nel suo stadio iniziale, attraverso il prelievo di un semplice campione di saliva, in modo veloce e non invasivo. permettendo di accorciare le sofferenze e restituire alle donne una migliore qualità della vita prima che la patologia si aggravi”.


GENNAIO 2021

INTERVISTA FORTUNE

fertilità minacciata per 3 mln di italiane. fortuneita.com


FEBBRAIO 2021

INTERVISTA RADIO CUSANO CAMPUS SU CAUSE ENDOMETRIOSI

Endometriosi, relazioni tra inquinanti feto e malattia. tg24.it

CS SALUTE: INQUINANTI IN GRAVIDANZA A ORIGINE ENDOMETRIOSI. ECCO COME PROTEGGERE FETO

Endometriosi, la causa le sostanze inquinanti durante la gravidanza. Come proteggere il feto. Leggo.it

Endometriosi, origine dagli inquinanti in gravidanza: ecco come proteggere il feto. redattoresociale.it

L’origine dell’endometriosi avviene in utero: come proteggere il feto? universomamma.it

Endometriosi e gli inquinanti in gravidanza, come proteggere il feto. salutedomani.com

all’origine dell’endometriosi ci sono gli inquinanti. dottnet.it

endometriosi se la mamma è stata esposta a inquinanti. equivalente.it

inquinanti in gravidanza a origine endometriosi. altoadige.it

inquinanti in gravidanza all’origine dell’endometriosi. nutrieprevieni.it

all’origine dell’endometriosi inquinanti in gravidanza: ecco come difendersi. dire.it

ANSA

(ANSA) – ROMA, 12 FEB – Una malattia congenita, la cui origine sarebbe da rinvenire in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta. E’ questa ad oggi la teoria più accreditata secondo gli esperti nella ricerca delle cause dell’endometriosi, supportata da uno studio scientifico pubblicato dalla Fondazione italiana endometriosi, riportato nel libro ‘Endometriosis in adolscents: a comprehensive guide to diagnosis and management’ (‘Endometriosi negli adolescenti: una guida completa alla diagnosi e alla gestione’) di C. H. Nezhat, appena pubblicato negli Stati Uniti. Nel capitolo ‘La presenza dell’endometriosi nel feto umano’, scritto dal presidente della Fondazione italiana endometriosi, Pietro Giulio Signorile, è contenuta la dimostrazione dell’origine di questa patologia, caratterizzata dalla crescita di endometrio al di fuori della cavità uterina: una malattia che colpisce 3 milioni di donne in Italia, provocando forti dolori e infiammazioni. “Dall’analisi condotta su oltre 100 feti umani, abortiti spontaneamente e raccolti presso l’Università di Trieste, è emersa la presenza di cellule endometriali fuori dall’utero, in percentuale analoga ai casi di malattia nella popolazione adulta – spiega Signorile – Trattandosi di malattia congenita, l’origine era da rinvenire nella formazione dell’apparato genitale del feto; da uno studio su modelli animali è stato provato che la somministrazione di sostanze inquinanti, dette interferenti endocrini, in grado di oltrepassare la placenta, disturbano il normale sviluppo dell’apparato genitale dell’embrione femminile determinando casi di endometriosi. Si tratta di circa 80 mila composti chimici che generano effetti assimilabili agli estrogeni, ma mentre gli adulti hanno enzimi in grado di eliminarli, l’embrione li trattiene. Contano ovviamente tempo di esposizione e quantità”. “Nei primi anni del ‘900 – prosegue l’esperto – la teoria più autorevole, mai dimostrata e oggi quasi completamente smentita, postulava che la malattia avesse origine dalla mestruazione retrograda. In seguito però è stato verificato che oltre il 90% delle donne ha una mestruazione retrograda ma di endometriosi si ammala solo il 10%. Studi successivi ai nostri hanno confermato la presenza di struttura endometriosica nei feti di sesso femminile: asintomatica fino alla pubertà quando gli input ormonali ne provocano l’attivazione. Le implicazioni cliniche e terapeutiche sono rilevanti. In particolare, la recidiva della malattia non deve essere attribuita a mestruazioni retrograde ma piuttosto a un intervento chirurgico incompleto a causa della presenza di focolai microscopici o formatisi in tempi diversi”. Inoltre, rileva, “un’azione preventiva sull’assorbimento di sostanze inquinanti durante la gravidanza potrebbe ridurre il rischio di sviluppare nel feto la malattia”.
Ecco allora alcuni accorgimenti degli esperti per tutelare gestante e nascituro riducendo l’esposizione a sostanze tossiche soprattutto nei primi sei mesi di gravidanza: 1) Ridurre l’esposizione a detersivi in casa, in particolare varechina, insetticidi, ammorbidenti industriali; 2) Evitare bagni in piscine con sistema di depurazione al cloro; 3) Preferire cibo organico per ridurre l’esposizione a pesticidi, Ogm e fertilizzanti, dolcificanti e glutammato monosodico; 4) Favorire una dieta bilanciata senza eccedere in frutta (sbucciata) e verdure, escludendo pesce d’allevamento, spesso contaminato da mercurio, e limitando bibite gassate e zuccherate; 5) Preferire pentole e padelle di ceramica e vetro, non conservare i cibi nella plastica ma in vetro o carta; 6) Usare per bere e cucinare acqua depurata con filtri conservata in vetro; 7) Scegliere prodotti per la cura del corpo naturali e privi di metalli, evitando deodoranti artificiali o altre fragranze sintetiche; 8) Indossare abiti non sintetici.

ADNKRONOS

SALUTE: ESPERTO, ‘INQUINANTI IN GRAVIDANZA E ENDOMETRIOSI, ECCO COME PROTEGGERSI’
Milano, 12 feb. (Adnkronos Salute) – Ridurre l’esposizione a detersivi in casa, in particolare varechina, insetticidi, ammorbidenti industriali; evitare bagni in piscine con sistema di depurazione al cloro; preferire cibo organico per ridurre l’esposizione a pesticidi, Ogm e fertilizzanti, dolcificanti e glutammato monosodico. Sono due degli accorgimenti per ridurre l’esposizione a sostanze tossiche e tutelare in una fase delicata come la gravidanza, soprattutto i primi 6 mesi, la donna in attesa e il nascituro riducendo l’esposizione a sostanze tossiche. A elencarli è il presidente della Fondazione italiana ENDOMETRIOSI, Pietro Giulio Signorile. Gli altri consigli?
Favorire una dieta bilanciata senza eccedere in frutta (sbucciata) e verdure, escludendo pesce d’allevamento, spesso contaminato da mercurio, e limitando bibite gassate e zuccherate; preferire pentole e padelle di ceramica e vetro, non conservare i cibi nella plastica ma in vetro o carta; usare per bere e cucinare acqua depurata con filtri conservata in vetro; scegliere prodotti per la cura del corpo naturali e privi di metalli, evitando deodoranti artificiali o altre fragranze sintetiche; indossare abiti non sintetici. Ad oggi, sostiene l’esperto, la “teoria più accreditata” nella ricerca delle cause potenziali dell’ENDOMETRIOSI parla di “una malattia congenita, la cui origine sarebbe da rinvenire in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta”, si legge in una nota. Una tesi supportata da uno studio scientifico pubblicato dalla Fondazione italiana ENDOMETRIOSI, riportato in un libro firmato dallo specialista C.
1. Nezhat, appena pubblicato negli Stati Uniti. Nel capitolo scritto da Signorile si guarda alle origini della malattia. “Dall’analisi condotta su oltre 100 feti umani, abortiti spontaneamente e raccolti presso l’università di Trieste, è emersa la presenza di cellule endometriali fuori dall’utero, in percentuale analoga ai casi di malattia nella popolazione adulta – spiega Signorile – Trattandosi di malattia congenita, l’origine era da rinvenire nella formazione dell’apparato genitale del feto”. “Da uno studio su modelli animali – prosegue Signorile – è stato provato che la somministrazione di sostanze inquinanti, dette interferenti endocrini, in grado di oltrepassare la placenta, disturbano il normale sviluppo dell’apparato genitale dell’embrione femminile determinando casi di ENDOMETRIOSI. Si tratta di circa 80mila composti chimici che generano effetti assimilabili agli estrogeni, ma mentre gli adulti hanno enzimi in grado di eliminarli, l’embrione li trattiene. Contano ovviamente tempo di esposizione e quantità”. La patologie è caratterizzata dalla crescita di endometrio al di fuori della cavità uterina: colpisce circa 3 milioni di donne in Italia, provocando forti dolori e infiammazioni. “Nei primi anni del ‘900 – continua l’esperto – la teoria più autorevole, mai dimostrata e oggi quasi completamente smentita, postulava che la malattia avesse origine dalla mestruazione retrograda. In seguito però è stato verificato che oltre il 90% delle donne ha una mestruazione retrograda, ma di ENDOMETRIOSI si ammala solo il 10%. Studi successivi ai nostri hanno confermato la presenza di struttura endometriosica nei feti di sesso femminile: asintomatica fino alla pubertà quando gli input ormonali ne provocano l’attivazione”. Le implicazioni cliniche e terapeutiche “sono rilevanti – conclude – In particolare, la recidiva della malattia non deve essere attribuita a mestruazioni retrograde, ma piuttosto a un intervento chirurgico incompleto a causa della presenza di focolai microscopici o formatisi in tempi diversi. Inoltre un’azione preventiva sull’assorbimento di sostanze inquinanti durante la gravidanza potrebbe ridurre il rischio di sviluppare nel feto la malattia”.

AGI

Salute: inquinanti in gravidanza responsabili per endometriosi
(AGI) – Roma, 12 feb. – Una malattia congenita, la cui origine sarebbe da rinvenire in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta. E’ questa ad oggi la teoria più accreditata nella ricerca delle cause dell’endometriosi, supportata da uno studio scientifico pubblicato dalla Fondazione italiana endometriosi, riportato nel libro “Endometriosis in adolescents: a comprehensive guide to diagnosis and management” (“endometriosi negli adolescenti: una guida completa alla diagnosi e alla gestione”) di C. H. Nezhat, appena pubblicato negli Stati Uniti. Nel capitolo “La presenza dell’endometriosi nel feto umano”, (“The presence of endometriosis in the human fetus”) scritto dal presidente della Fondazione italiana endometriosi, Pietro Giulio Signorile, è contenuta la dimostrazione dell’origine di questa patologia, caratterizzata dalla crescita di endometrio al di fuori della cavità uterina: una malattia che colpisce 3 milioni di donne in Italia, provocando forti dolori e infiammazioni. “Dall’analisi condotta su oltre 100 feti umani, abortiti spontaneamente e raccolti presso l’Università di Trieste, è emersa la presenza di cellule endometriali fuori dall’utero, in percentuale analoga ai casi di malattia nella popolazione adulta”, spiega Signorile.
“Trattandosi di malattia congenita, l’origine era da rinvenire nella formazione dell’apparato genitale del feto; da uno studio su modelli animali e’ stato provato che la somministrazione di sostanze inquinanti, dette interferenti endocrini, in grado di oltrepassare la placenta, disturbano il normale sviluppo dell’apparato genitale dell’embrione femminile determinando casi di endometriosi. Si tratta di circa 80 mila composti chimici che generano effetti assimilabili agli estrogeni, ma mentre gli adulti hanno enzimi in grado di eliminarli, l’embrione li trattiene. Contano ovviamente tempo di esposizione e quantità”, aggiunge. “Nei primi anni del ‘900 – prosegue l’esperto – la teoria più autorevole, mai dimostrata e oggi quasi completamente smentita, postulava che la malattia avesse origine dalla mestruazione retrograda. In seguito però è stato verificato che oltre il 90 per cento delle donne ha una mestruazione retrograda ma di endometriosi si ammala solo il 10 per cento. Studi successivi ai nostri hanno confermato la presenza di struttura endometriosica nei feti di sesso femminile: asintomatica fino alla pubertà quando gli input ormonali ne provocano l’attivazione. Le implicazioni cliniche e terapeutiche sono rilevanti. In particolare, la recidiva della malattia non deve essere attribuita a mestruazioni retrograde ma piuttosto a un intervento chirurgico incompleto a causa della presenza di focolai microscopici o formatisi in tempi diversi. Inoltre un’azione preventiva sull’assorbimento di sostanze inquinanti durante la gravidanza potrebbe ridurre il rischio di sviluppare nel feto la malattia”. L’esperto elenca alcuni accorgimenti per tutelare gestante e nascituro riducendo l’esposizione a sostanze tossiche soprattutto nei primi sei mesi di gravidanza: 1) ridurre l’esposizione a detersivi in casa, in particolare varechina, insetticidi, ammorbidenti industriali; 2) evitare bagni in piscine con sistema di depurazione al cloro; 3) preferire cibo organico per ridurre l’esposizione a pesticidi, Ogm e fertilizzanti, dolcificanti e glutammato monosodico; 4) favorire una dieta bilanciata senza eccedere in frutta (sbucciata) e verdure, escludendo pesce d’allevamento, spesso contaminato da mercurio, e limitando bibite gassate e zuccherate; 5) preferire pentole e padelle di ceramica e vetro, non conservare i cibi nella plastica ma in vetro o carta; 6) usare per bere e cucinare acqua depurata con filtri conservata in vetro; 7) scegliere prodotti per la cura del corpo naturali e privi di metalli, evitando deodoranti artificiali o altre fragranze sintetiche; 8) indossare abiti non sintetici.

DIRE

SANITÀ. INQUINANTI IN GRAVIDANZA A ORIGINE ENDOMETRIOSI, ECCO COME PROTEGGERE FETO
SIGNORILE: AD OGGI TEORIA DELL’EMBRIONE LA PIÙ ACCREDITATA
(DIRE) Roma, 11 feb. – Una malattia congenita, la cui origine sarebbe da rinvenire in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta. E’ questa ad oggi la teoria più accreditata nella ricerca delle cause dell’endometriosi, supportata da uno studio scientifico pubblicato dalla Fondazione italiana endometriosi, riportato nel libro ‘Endometriosis in adolscents: a comprehensive guide to diagnosis and management’ (‘Endometriosi negli adolescenti: una guida completa alla diagnosi e alla gestione’) di C. H. Nezhat, appena pubblicato negli Stati Uniti. Nel capitolo ‘La presenza dell’endometriosi nel feto umano’, (‘The presence of endometriosis in the human fetus’) scritto dal presidente della Fondazione italiana endometriosi, Pietro Giulio Signorile, è contenuta la dimostrazione dell’origine di questa patologia, caratterizzata dalla crescita di endometrio al di fuori della cavità uterina: una malattia che colpisce 3 milioni di donne in Italia, provocando forti dolori e infiammazioni.
“Dall’analisi condotta su oltre 100 feti umani, abortiti spontaneamente e raccolti presso l’Università di Trieste, è emersa la presenza di cellule endometriali fuori dall’utero, in percentuale analoga ai casi di malattia nella popolazione adulta spiega Signorile- Trattandosi di malattia congenita, l’origine era da rinvenire nella formazione dell’apparato genitale del feto; da uno studio su modelli animali è stato provato che la somministrazione di sostanze inquinanti, dette interferenti endocrini, in grado di oltrepassare la placenta, disturbano il normale sviluppo dell’apparato genitale dell’embrione femminile determinando casi di endometriosi. Si tratta di circa 80 mila composti chimici che generano effetti assimilabili agli estrogeni, ma mentre gli adulti hanno enzimi in grado di eliminarli, l’embrione li trattiene. Contano ovviamente tempo di esposizione e quantità”.
“Nei primi anni del ‘900- prosegue l’esperto- la teoria più autorevole, mai dimostrata e oggi quasi completamente smentita, postulava che la malattia avesse origine dalla mestruazione retrograda. In seguito però è stato verificato che oltre il 90% delle donne ha una mestruazione retrograda ma di endometriosi si ammala solo il 10%. Studi successivi ai nostri hanno confermato la presenza di struttura endometriosica nei feti di sesso femminile: asintomatica fino alla pubertà quando gli input ormonali ne provocano l’attivazione. Le implicazioni cliniche e terapeutiche sono rilevanti. In particolare, la recidiva della malattia non deve essere attribuita a mestruazioni retrograde ma piuttosto a un intervento chirurgico incompleto a causa della presenza di focolai microscopici o formatisi in tempi diversi.
Inoltre un’azione preventiva sull’assorbimento di sostanze inquinanti durante la gravidanza potrebbe ridurre il rischio di sviluppare nel feto la malattia”.
Ecco allora alcuni accorgimenti per tutelare gestante e nascituro riducendo l’esposizione a sostanze tossiche soprattutto nei primi sei mesi di gravidanza:
– Ridurre l’esposizione a detersivi in casa, in particolare varechina, insetticidi, ammorbidenti industriali;
– Evitare bagni in piscine con sistema di depurazione al cloro;
– Preferire cibo organico per ridurre l’esposizione a pesticidi, Ogm e fertilizzanti, dolcificanti e glutammato monosodico;
– Favorire una dieta bilanciata senza eccedere in frutta (sbucciata) e verdure, escludendo pesce d’allevamento, spesso contaminato da mercurio, e limitando bibite gassate e zuccherate;
– Preferire pentole e padelle di ceramica e vetro, non conservare i cibi nella plastica ma in vetro o carta;
– Usare per bere e cucinare acqua depurata con filtri conservata in vetro;
– Scegliere prodotti per la cura del corpo naturali e privi di metalli, evitando deodoranti artificiali o altre fragranze sintetiche;
– Indossare abiti non sintetici.

ASKANEWS

Inquinanti in gravidanza all’origine endometriosi. Proteggere feto Signorile: “Sostanze chimiche che oltrepassano la placenta”
Roma, 11 feb. (askanews) – Una malattia congenita, la cui origine sarebbe da rinvenire in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta. E’ questa ad oggi la teoria più accreditata nella ricerca delle cause dell’endometriosi, supportata da uno studio scientifico pubblicato dalla Fondazione italiana endometriosi, riportato nel libro ‘Endometriosis in adolscents: a comprehensive guide to diagnosis and management’ (‘Endometriosi negli adolescenti: una guida completa alla diagnosi e alla gestione’) di C. H. Nezhat, appena pubblicato negli Stati Uniti. Nel capitolo ‘La presenza dell’endometriosi nel feto umano’, scritto dal presidente della Fondazione italiana endometriosi, Pietro Giulio Signorile, è contenuta la dimostrazione dell’origine di questa patologia, caratterizzata dalla crescita di endometrio al di fuori della cavità uterina: una malattia che colpisce 3 milioni di donne in Italia, provocando forti dolori e infiammazioni.
“Dall’analisi condotta su oltre 100 feti umani, abortiti spontaneamente e raccolti presso l’Università di Trieste, è emersa la presenza di cellule endometriali fuori dall’utero, in percentuale analoga ai casi di malattia nella popolazione adulta – spiega Signorile – . Trattandosi di malattia congenita, l’origine era da rinvenire nella formazione dell’apparato genitale del feto; da uno studio su modelli animali è stato provato che la somministrazione di sostanze inquinanti, dette interferenti endocrini, in grado di oltrepassare la placenta, disturbano il normale sviluppo dell’apparato genitale dell’embrione femminile determinando casi di endometriosi. Si tratta di circa 80 mila composti chimici che generano effetti assimilabili agli estrogeni, ma mentre gli adulti hanno enzimi in grado di eliminarli, l’embrione li trattiene. Contano ovviamente tempo di esposizione e quantità”. “Nei primi anni del ‘900 – prosegue l’esperto – la teoria più autorevole, mai dimostrata e oggi quasi completamente smentita, postulava che la malattia avesse origine dalla mestruazione retrograda. In seguito però è stato verificato che oltre il 90% delle donne ha una mestruazione retrograda ma di endometriosi si ammala solo il 10%. Studi successivi ai nostri hanno confermato la presenza di struttura endometriosica nei feti di sesso femminile: asintomatica fino alla pubertà quando gli input ormonali ne provocano l’attivazione.
Le implicazioni cliniche e terapeutiche sono rilevanti. In particolare, la recidiva della malattia non deve essere attribuita a mestruazioni retrograde ma piuttosto a un intervento chirurgico incompleto a causa della presenza di focolai microscopici o formatisi in tempi diversi. Inoltre un’azione preventiva sull’assorbimento di sostanze inquinanti durante la gravidanza potrebbe ridurre il rischio di sviluppare nel feto la malattia”. Ecco allora alcuni accorgimenti per tutelare gestante e nascituro riducendo l’esposizione a sostanze tossiche soprattutto nei primi sei mesi di gravidanza: 1) Ridurre l’esposizione a detersivi in casa, in particolare varechina, insetticidi, ammorbidenti industriali; 2) Evitare bagni in piscine con sistema di depurazione al cloro; 3) Preferire cibo organico per ridurre l’esposizione a pesticidi, Ogm e fertilizzanti, dolcificanti e glutammato monosodico; 4) Favorire una dieta bilanciata senza eccedere in frutta (sbucciata) e verdure, escludendo pesce d’allevamento, spesso contaminato da mercurio, e limitando bibite gassate e zuccherate; 5) Preferire pentole e padelle di ceramica e vetro, non conservare i cibi nella plastica ma in vetro o carta; 6) Usare per bere e cucinare acqua depurata con filtri conservata in vetro; 7) Scegliere prodotti per la cura del corpo naturali e privi di metalli, evitando deodoranti artificiali o altre fragranze sintetiche; 8) Indossare abiti non sintetici.


MARZO 2021 (CONVENTION)

INTERVISTA RADIO WELLNESS

marzo, mese dell’endometriosi, colpite 3 milioni di donne in Italia. radiosalute.it

INTERVISTA RADIO CUSANO

Pietro Giulio Signorile, in onda tg24.it

INTERVISTA RADIO RADICALE

marzo mese dell’endometriosi, intervista a Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi. radioradicale.it

INTERVISTA CATANIA LIVE

endometriosi, cos’è la malattia “invisibile” che colpisce 3 milioni di donne. Catania.liveuniversity.it

INTERVISTE SU DIVERSE TEMATICHE CON ANNUNCIO CONVENTION

endometriosi, la storia di Cristina: così convivo con i miei dolori. repubblica.it

endometriosi, in italia 3 milioni di donne con acuzie tra i 20 ed i 35 anni. Per il 40% difficoltà a procreare. sanità24.ilsole24ore.com

la dieta per l’endometriosi: i cibi consigliati e quelli da eliminare.

Endometriosi, una patologia femminile invalidante. donnainaffari.it

28 marzo 2021, giornata mondiale sull’endometriosi. Facebook.com/tennis and Friends

CS CONVENTION: SALUTE: 3 MLN ITALIANE CON ENDOMETRIOSI. LE NOVITÀ TRA RICERCA, DIAGNOSI E TERAPIE

Marzo mese dell’endometriosi, colpite 3 milioni di italiane. ansa.it

Tre milioni di italiane con endometriosi: novità tra ricerca,diagnosi e terapie. dire.it

Endometriosi, basta silenzio. fortuneita.it

Marzo è il mese dell’endometriosi, cos’è, quali sono i sintomi e come si cura. ilgiorno.it

Endometriosi: il punto su ricerca e novità terapeutica. corrierenazionale.it

Endometriosi, diagnosi con otto anni di ritardo medio. qds.it

Marzo mese dell’endometriosi, colpite 3 milioni di donne italiane. abruzzoweb.it

Marzo mese dell’endometriosi, colpite tre milioni di donne italiane. tg.24.sky.it

Marzo mese dell’endometriosi, colpite 3 milioni di italiane. altoadige.it

Marzo mese dell’endometriosi: in italia 3 milioni di donne colpite. L’analisi della Fondazione Italiana. nutrieprevieni.it

Marzo mese dell’endometriosi, colpite 3 milioni di italiane. gds.it

Marzo, mese dell’endometriosi, colpite 3 milioni di italiane. regione.vda.it

ANSA

Marzo mese dell’endometriosi, colpite 3 milioni di italiane Fond.italiana endometriosi, supporto a donne e più informazione (ANSA) – ROMA, 09 MAR – In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi, circa 200 milioni nei Paesi occidentali. Una malattia debilitante spesso provoca anche infertilità: il 40% delle donne con endometriosi ha problemi nel procreare. E sulla diagnosi di endometriosi ad oggi grava un ritardo medio di 8-9 anni, con conseguenze in termini di sofferenze prolungate per le pazienti. Lo afferma la Fondazione Italiana endometriosi, che il 20 marzo organizza la propria Convention in occasione del mese dell’endometriosi per sensibilizzare sulla patologia e diffonderne maggiormente la conoscenza.
“L’endometriosi è la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi, ma purtroppo ad oggi non esistono cure mediche – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione -. Si possono combattere i sintomi con terapie ormonali, alimentazione antinfiammatoria e integratori che, riducendo infiammazione e dolori, incidono sulla percentuale di crescita della malattia. E in questo senso un ruolo importante lo gioca la diagnosi precoce. Per questo la Fondazione nell’ambito dell’attività di ricerca, supporto e informazione, persegue l’obiettivo di sostenere le donne nel loro percorso di cura”. La Fondazione è attivamente impegnata anche nella ricerca, osserva ancora Alfonso Baldi, direttore scientifico della Fondazione. Gli studi sulla diagnosi, spiega, “hanno permesso l’identificazione di potenziali marker diagnostici, attualmente in fase di validazione clinica, che potrebbero intercettare la malattia nel suo stadio iniziale e restituire alle donne in modo precoce una migliore qualità della vita. Inoltre, tramite un approccio molecolare sono stati individuati alcuni potenziali bersagli di terapia genica per l’endometriosi. Passi avanti che potrebbero avere ricadute importanti sulla gestione clinica dell’endometriosi”. Ma oltre alle novità in campo scientifico, vi e anche un nuovo strumento di assistenza messo a punto dalla Fondazione: è la Community, nata su Facebook nel 2018, e che ad oggi conta oltre 30 mila iscritti, un luogo virtuale in cui le donne possono confrontarsi, chiedere informazioni e sciogliere i propri dubbi.

AGI

Salute: in Italia 3 mln con endometriosi, 200 mln in Occidente
(AGI) – Roma, 9 mar. – In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi, circa 200 milioni nei Paesi occidentali. La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza si manifestano i primi disturbi: i due terzi delle pazienti hanno iniziato a soffrirne prima dei 20 anni, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i sintomi maggiori, dolori pelvici, anche devastanti, soprattutto nella fase del ciclo e dell’ovulazione, stanchezza fisica cronica, fino ad amnesie e disturbi di attenzione. Inoltre la presenza della malattia nella pelvi provoca spesso infertilità: il 40 per cento delle donne con endometriosi ha problemi nel procreare. E sulla diagnosi di endometriosi ad oggi grava un ritardo medio di 8-9 anni, con conseguenze in termini di sofferenze prolungate per le pazienti. Sono dati che verranno presi in esame in occasione della II Convention ufficiale della Fondazione Italiana endometriosi, che si terrà in modalità webinar il 20 marzo, a partire dalle 14.30, in occasione del mese dell’endometriosi, per sensibilizzare sulla patologia e diffonderne maggiormente la conoscenza. “L’endometriosi e’ la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi, ma purtroppo ad oggi non esistono cure mediche – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana endometriosi – Si possono combattere i sintomi con terapie ormonali, alimentazione antinfiammatoria e integratori che, riducendo infiammazione e dolori, incidono sulla percentuale di crescita della malattia”. E in questo senso “un ruolo importante lo gioca la diagnosi precoce: non bisogna infatti trascurare l’impatto fisico, emotivo e relazionale della malattia che si ripercuote sul lavoro e nei rapporti sociali e con il partner. Per questo la Fondazione nell’ambito dell’attività di ricerca, supporto e informazione, persegue l’obiettivo di sostenere le donne nel loro percorso di cura, promuovere studi e aumentare la conoscenza sulla malattia per rendere l’endometriosi di pari dignità rispetto alle altre malattie sociali, e ridurre le differenze tra le malattie croniche e di genere”. La Fondazione è attivamente impegnata nella ricerca sull’endometriosi da oltre dodici anni – osserva ancora Alfonso Baldi, direttore scientifico della Fondazione Italiana endometriosi – Importanti risultati sono stati raggiunti sulla patogenesi, sulla diagnosi e sulla terapia della malattia con numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. In particolare, “gli studi della Fondazione hanno generato le prime evidenza scientifiche sull’origine embrionale della malattia, confermate poi da altri gruppi di ricerca, ribaltando la visione sulla patogenesi. Nondimeno, gli studi sulla diagnosi hanno permesso l’identificazione di potenziali marker diagnostici, attualmente in fase di validazione clinica, che potrebbero intercettare la malattia nel suo stadio iniziale e restituire alle donne in modo precoce una migliore qualità della vita. Infine, tramite un approccio molecolare sono stati individuati alcuni potenziali bersagli di terapia genica per l’endometriosi. Passi avanti che potrebbero avere ricadute importanti sulla gestione clinica dell’endometriosi”. Ma oltre alle novità in campo scientifico, un nuovo strumento di assistenza messo a punto dalla Fondazione Italiana endometriosi è costituito dalla Community, nata su Facebook nel 2018, e che ad oggi conta oltre 30 mila iscritti, affermandosi come la più grande community per la malattia al mondo, un luogo virtuale in cui le donne possono confrontarsi, chiedere informazioni e sciogliere i propri dubbi. “La storia della mia malattia è iniziata circa cinque anni fa, quando sono comparsi i primi sintomi, ma solo tre anni fa ho avuto la diagnosi di endometriosi – spiega Francesca Magda Ghioldi, 37 anni, autrice della rubrica #perridercisu della Community e della rubrica ‘Io e l’endometriosi: diario di un’inguaribile ottimista’ per la Fondazione italiana endometriosi – Da quel giorno la mia vita è cambiata, sono emersi nuovi ostacoli, ma soprattutto a livello psicologico: la diagnosi di endometriosi, una malattia spesso ancora invisibile e senza cura, catapulta in un contesto di incomprensione, emarginazione, solitudine. Le persone, donne e uomini, non capiscono, spesso anche i medici non sono formati a dovere, per questo e’ importante sensibilizzare sulla patologia. Vorrei lanciare un messaggio: ogni dolore ci appartiene anche se non lo proviamo fisicamente, la comprensione e il supporto sono l’unica chiave ad oggi per affrontare la malattia”.

DIRE

SALUTE. 3 MLN ITALIANE CON ENDOMETRIOSI: NOVITÀ TRA RICERCA, DIAGNOSI E TERAPIE
DIR0835 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT SALUTE. 3 MLN ITALIANE CON ENDOMETRIOSI: NOVITÀ TRA RICERCA, DIAGNOSI E TERAPIE IL 20 MARZO LA II CONVENTION DELLA FONDAZIONE ITALIANA
(DIRE) Roma, 9 mar. – In Italia sono 3 milioni le donne affette da ENDOMETRIOSI, circa 200 milioni nei Paesi occidentali. La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza si manifestano i primi disturbi: i due terzi delle pazienti hanno iniziato a soffrirne prima dei 20 anni, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i sintomi maggiori, dolori pelvici, anche devastanti, soprattutto nella fase del ciclo e dell’ovulazione, stanchezza fisica cronica, fino ad amnesie e disturbi di attenzione. Inoltre la presenza della malattia nella pelvi provoca spesso infertilità: il 40% delle donne con ENDOMETRIOSI ha problemi nel procreare. E sulla diagnosi di ENDOMETRIOSI ad oggi grava un ritardo medio di 8-9 anni, con conseguenze in termini di sofferenze prolungate per le pazienti. E’ quanto emerge dalla II Convention ufficiale della Fondazione Italiana ENDOMETRIOSI, organizzata, in modalità webinar, il 20 marzo, a partire dalle 14.30, in occasione del mese dell’ENDOMETRIOSI, per sensibilizzare sulla patologia e diffonderne maggiormente la conoscenza. “L’ENDOMETRIOSI è la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi, ma purtroppo ad oggi non esistono cure mediche- spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana ENDOMETRIOSI- Si possono combattere i sintomi con terapie ormonali, alimentazione antinfiammatoria e integratori che, riducendo infiammazione e dolori, incidono sulla percentuale di crescita della malattia. E in questo senso un ruolo importante lo gioca la diagnosi precoce: non bisogna infatti trascurare l’impatto fisico, emotivo e relazionale della malattia che si ripercuote sul lavoro e nei rapporti sociali e con il partner. Per questo la Fondazione nell’ambito dell’attività di ricerca, supporto e informazione, persegue l’obiettivo di sostenere le donne nel loro percorso di cura, promuovere studi e aumentare la conoscenza sulla malattia per rendere l’ENDOMETRIOSI di pari dignità rispetto alle altre malattie sociali, e ridurre le differenze tra le malattie croniche e di genere”.
“La Fondazione è attivamente impegnata nella ricerca sull’ENDOMETRIOSI da oltre dodici anni- osserva ancora Alfonso Baldi, direttore scientifico della Fondazione Italiana ENDOMETRIOSI- Importanti risultati sono stati raggiunti sulla patogenesi, sulla diagnosi e sulla terapia della malattia con numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. In particolare, gli studi della Fondazione hanno generato le prime evidenza scientifiche sull’origine embrionale della malattia, confermate poi da altri gruppi di ricerca, ribaltando la visione sulla patogenesi. Nondimeno, gli studi sulla diagnosi hanno permesso l’identificazione di potenziali marker diagnostici, attualmente in fase di validazione clinica, che potrebbero intercettare la malattia nel suo stadio iniziale e restituire alle donne in modo precoce una migliore qualità della vita. Infine, tramite un approccio molecolare sono stati individuati alcuni potenziali bersagli di terapia genica per l’ENDOMETRIOSI. Passi avanti che potrebbero avere ricadute importanti sulla gestione clinica dell’ENDOMETRIOSI”. Ma oltre alle novità in campo scientifico un nuovo strumento di assistenza messo a punto dalla Fondazione Italiana ENDOMETRIOSI è costituito dalla Community, nata su Facebook nel 2018, e che ad oggi conta oltre 30 mila iscritti, affermandosi come la più grande community per la malattia al mondo, un luogo virtuale in cui le donne possono confrontarsi, chiedere informazioni e sciogliere i propri dubbi. “La storia della mia malattia è iniziata circa cinque anni fa, quando sono comparsi i primi sintomi, ma solo tre anni fa ho avuto la diagnosi di ENDOMETRIOSI- spiega Francesca Magda Ghioldi, 37 anni, autrice della rubrica #perridercisu della Community e della rubrica ‘Io e l’ENDOMETRIOSI: diario di un’inguaribile ottimista’ per la Fondazione italiana ENDOMETRIOSI- Da quel giorno la mia vita è cambiata, sono emersi nuovi ostacoli, ma soprattutto a livello psicologico: la diagnosi di ENDOMETRIOSI, una malattia spesso ancora invisibile e senza cura, catapulta in un contesto di incomprensione, emarginazione, solitudine. Le persone, donne e uomini, non capiscono, spesso anche i medici non sono formati a dovere, per questo è importante sensibilizzare sulla patologia. Vorrei lanciare un messaggio: ogni dolore ci appartiene anche se non lo proviamo fisicamente, la comprensione e il supporto sono l’unica chiave ad oggi per affrontare la malattia”.

ASKANEWS

Tre milioni italiane con endometriosi. I primi disturbi in adolescenza le novità tra ricerca, diagnosi e terapie. Marzo mese sensibilizzazione Roma, 9 mar. (askanews) – In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi, circa 200 milioni nei Paesi occidentali. La malattia comincia a crescere dopo il menarca e già in adolescenza si manifestano i primi disturbi: i due terzi delle pazienti hanno iniziato a soffrirne prima dei 20 anni, mentre tra i 20 e i 35 anni insorgono i sintomi maggiori, dolori pelvici, anche devastanti, soprattutto nella fase del ciclo e dell’ovulazione, stanchezza fisica cronica, fino ad amnesie e disturbi di attenzione. Inoltre la presenza della malattia nella pelvi provoca spesso infertilità: il 40% delle donne con endometriosi ha problemi nel procreare. E sulla diagnosi di endometriosi ad oggi grava un ritardo medio di 8-9 anni, con conseguenze in termini di sofferenze prolungate per le pazienti. E’ quanto emerge dalla II Convention ufficiale della Fondazione Italiana endometriosi, organizzata, in modalità webinar, il 20 marzo, a partire dalle 14.30, in occasione del mese dell’endometriosi, per sensibilizzare sulla patologia e diffonderne maggiormente la conoscenza. “L’endometriosi è la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi, ma purtroppo ad oggi non esistono cure mediche – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana endometriosi – si possono combattere i sintomi con terapie ormonali, alimentazione antinfiammatoria e integratori che, riducendo infiammazione e dolori, incidono sulla percentuale di crescita della malattia. E in questo senso un ruolo importante lo gioca la diagnosi precoce: non bisogna infatti trascurare l’impatto fisico, emotivo e relazionale della malattia che si ripercuote sul lavoro e nei rapporti sociali e con il partner. Per questo la Fondazione nell’ambito dell’attività di ricerca, supporto e informazione, persegue l’obiettivo di sostenere le donne nel loro percorso di cura, promuovere studi e aumentare la conoscenza sulla malattia per rendere l’endometriosi di pari dignità rispetto alle altre malattie sociali, e ridurre le differenze tra le malattie croniche e di genere”. “La Fondazione è attivamente impegnata nella ricerca sull’endometriosi da oltre dodici anni – osserva ancora Alfonso Baldi, direttore scientifico della Fondazione Italiana endometriosi – Importanti risultati sono stati raggiunti sulla patogenesi, sulla diagnosi e sulla terapia della malattia con numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. In particolare, gli studi della Fondazione hanno generato le prime evidenza scientifiche sull’origine embrionale della malattia, confermate poi da altri gruppi di ricerca, ribaltando la visione sulla patogenesi. Nondimeno, gli studi sulla diagnosi hanno permesso l’identificazione di potenziali marker diagnostici, attualmente in fase di validazione clinica, che potrebbero intercettare la malattia nel suo stadio iniziale e restituire alle donne in modo precoce una migliore qualità della vita. Infine, tramite un approccio molecolare sono stati individuati alcuni potenziali bersagli di terapia genica per l’endometriosi. Passi avanti che potrebbero avere ricadute importanti sulla gestione clinica dell’endometriosi”. Ma oltre alle novità in campo scientifico un nuovo strumento di assistenza messo a punto dalla Fondazione Italiana endometriosi è costituito dalla Community, nata su Facebook nel 2018, e che ad oggi conta oltre 30 mila iscritti, affermandosi come la più grande community per la malattia al mondo, un luogo virtuale in cui le donne possono confrontarsi, chiedere informazioni e sciogliere i propri dubbi.

CS SALUTE: UNA CANZONE PER L’ENDOMETRIOSI, LA MUSICA A SUPPORTO DELLA RICERCA

Una canzone per l’endometriosi, la musica a supporto della ricerca. redattoresociale.it

Giovanni Block canta per la ricerca sull’endometriosi. corrierenazionale.it

DIRE

SALUTE. UNA CANZONE PER L’ENDOMETRIOSI, MUSICA A SUPPORTO RICERCA
DIR2046 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT SALUTE. UNA CANZONE PER L’ENDOMETRIOSI, MUSICA A SUPPORTO RICERCA L’ARTISTA E COMPAGNO DONNA AFFETTA DA PATOLOGIA: SEGRETO È PROGETTARE FUTURO (DIRE)
Roma, 24 mar. – L’ENDOMETRIOSI è una patologia che colpisce 3 milioni di donne in Italia, causando dolori pelvici, anche devastanti, stanchezza fisica cronica, amnesie e disturbi di attenzione. E forti ripercussioni psicologiche, nei rapporti di coppia e sociali. Per questo diventa sempre più centrale il supporto dell’uomo, marito, compagno, nell’affrontare la malattia. Nasce così “Un Fiore Nuovo”, il brano del cantautore Giovanni Block, a sostegno della ricerca scientifica sull’ENDOMETRIOSI, presentato il 20 marzo 2021, in occasione della II Convention Ufficiale della Fondazione Italiana ENDOMETRIOSI, presieduta dal presidente della FIE, Pietro Giulio Signorile. Il video della canzone canzone ha già raggiunto 100mila visualizzazioni su Facebook e Youtube. Giovanni, cantautore, compositore, produttore direttore artistico, è soprattutto il compagno di una donna con l’ENDOMETRIOSI. Da qui la decisione di raccontare in forma di canzone la sua convivenza, nel quotidiano, con questa patologia (descritta nel brano come un “mostro nero e silenzioso”). Un passo in avanti importante su un argomento così intimamente femminile, per la prima volta affrontato con sensibilità e delicatezza da un uomo. “Il brano è nato dall’esigenza di dar voce ai milioni di donne in Italia e nel mondo affette da questa patologia nella speranza di sensibilizzare sui problemi fisici e relazionali che comporta – spiega Giovanni Block – Di ENDOMETRIOSI soffre 1 donna su 10 ma se ne sa ancora troppo poco”. Nel testo l’autore mette a nudo le enormi difficoltà vissute dalle donne affette da ENDOMETRIOSI, e ha riscosso enorme commozione da parte del pubblico. “La mia speranza è che questo brano arrivi ovunque – prosegue l’artista – e che si trovi presto una cura definitiva per la mia compagna e per tutte le donne che come lei, ogni giorno, combattono questa battaglia”. Alla domanda del presidente della Fondazione Italia ENDOMETRIOSI, Pietro Giulio Signorile, su cosa si sentiva di consigliare ai milioni di compagni, fidanzati e mariti di queste donne, Giovanni ha risposto: “Il segreto è puntare sulla progettualità futura, l’unico modo per superare lo scoglio che questa malattia ti impone”. (Uct/ Dire) 14:58 24-03-21 NNNN

ASKANEWS

Una canzone per l’endometriosi: la musica a supporto della ricerca Una canzone per l’endometriosi: la musica a supporto della ricerca “Un fiore nuovo” di Giovanni Block, la malattia raccontata da un uomo Roma, 24 mar. (askanews) – L’endometriosi è una patologia che colpisce 3 milioni di donne in Italia, causando dolori pelvici, anche devastanti, stanchezza fisica cronica, amnesie e disturbi di attenzione. E forti ripercussioni psicologiche, nei rapporti di coppia e sociali. Per questo diventa sempre più centrale il supporto dell’uomo, marito, compagno, nell’affrontare la malattia. Nasce così “Un Fiore Nuovo”, il brano del cantautore Giovanni Block, a sostegno della ricerca scientifica sull’endometriosi, presentato il 20 marzo 2021, in occasione della II Convention Ufficiale della Fondazione Italiana endometriosi, presieduta dal presidente della FIE, Pietro Giulio Signorile. Il video della canzone canzone ha già raggiunto 100mila visualizzazioni su Facebook e Youtube. Giovanni, cantautore, compositore, produttore direttore artistico, è soprattutto il compagno di una donna con l’endometriosi. Da qui la decisione di raccontare in forma di canzone la sua convivenza, nel quotidiano, con questa patologia (descritta nel brano come un “mostro nero e silenzioso”). Un passo in avanti importante su un argomento così intimamente femminile, per la prima volta affrontato con sensibilità e delicatezza da un uomo. “Il brano è nato dall’esigenza di dar voce ai milioni di donne in Italia e nel mondo affette da questa patologia nella speranza di sensibilizzare sui problemi fisici e relazionali che comporta – spiega Giovanni Block – . Di endometriosi soffre 1 donna su 10 ma se ne sa ancora troppo poco”. Nel testo l’autore mette a nudo le enormi difficoltà vissute dalle donne affette da endometriosi, e ha riscosso enorme commozione da parte del pubblico. “La mia speranza è che questo brano arrivi ovunque – prosegue l’artista – e che si trovi presto una cura definitiva per la mia compagna e per tutte le donne che come lei, ogni giorno, combattono questa battaglia”. Alla domanda del presidente della Fondazione Italia endometriosi, Pietro Giulio Signorile, su cosa si sentiva di consigliare ai milioni di compagni, fidanzati e mariti di queste donne, Giovanni ha risposto: “Il segreto è puntare sulla progettualità futura, l’unico modo per superare lo scoglio che questa malattia ti impone”. Red-Mpd 20210324T194834Z


APRILE 2021 (5 PER MILLE)

 

Fondazione Italiana endometriosi: “pochi fondi per la ricerca, sofferenza per 3 milioni di donne” dire.it

Endometriosi, l’appello della Fondazione: “Finanziamenti duecento volte inferiori rispetto alle altre malattie croniche”. leggo.it

Endometriosi, SOS FONDI: “forti sofferenze per tre milioni di donne”. abruzzoweb.it

Tre milioni di donne soffrono di endometriosi. “Ricerca sottofinanziata”. laprovinciacr.it

Tre milioni di donne soffrono di endometriosi. “Ricerca sottofinanziata”. ladiscussione.com

Tre millioni di donne soffrono di endometriosi, ricerca sottofinanziata. gds.it

ANSA

(ANSA) – ROMA, 28 APR – “Non si pensa abbastanza all’endometriosi. I finanziamenti per la ricerca necessari a trovare una cura a questa malattia sono ridotti all’osso. Gli studi in corso sono diversi ma non possono essere conclusi e i 3 milioni di donne malate in Italia continuano ad avere forti sofferenze”. Il grido d’allarme arriva da Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana endometriosi. “La ricerca scientifica sull’endometriosi è molto sottofinanziata, contiamo fondi dedicati di duecento volte inferiori rispetto ad altre malattie croniche.
L’obiettivo è concludere gli studi per aiutare le pazienti e restituire loro una qualità della vita migliore”, aggiunge l’esperto. La Fondazione italiana endometriosi “è nata allo scopo di implementare la ricerca scientifica su questa malattia ancora senza cura e con un ritardo diagnostico inaccettabile di circa 8 anni – spiega Signorile -. Fino ad oggi abbiamo raggiunto risultati scientifici di grande risalto: abbiamo individuato l’origine della malattia in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta; abbiamo messo a punto il progetto nutrizionale, nato dall’intuizione di una dieta terapeutica basata sulla riduzione di cibi pro infiammatori e dall’aumento di cibi anti infiammatori, per abbattere i sintomi della malattia; stiamo per concludere lo sviluppo di un test diagnostico su sangue che potrebbe rilevare la malattia già in fase precoce, risparmiando anni di sofferenze”. Ma non solo: sono infatti in corso diversi progetti promettenti per individuare terapie utili. “Innanzitutto il progetto genomico – osserva l’esperto – che serve a scoprire quali e quanti geni vengono coinvolti nell’endometriosi. Poi il progetto clinico: mai fino ad oggi è stato fatto uno studio organico sulla clinica dell’endometriosi, per individuare i dati statistici che caratterizzano la malattia. Infine abbiamo creato una community online, un luogo di confronto e informazione, per supportare le pazienti”. La ricerca, conclude Signorile, “ha i suoi tempi e le sue difficoltà ma quest’anno contiamo di avere nuovi prodotti, presidi e orientamenti da sfruttare per combattere in maniera sempre più efficace questa complessa malattia. Ma per raggiungere il traguardo la ricerca deve essere finanziata”. (ANSA).

ADNKRONOS

ADN0955 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SALUTE: FONDAZIONE ENDOMETRIOSI, ‘RICERCA SOTTOFINANZIATA, 3 MLN DONNE SENZA CURE’ = Signorile, ‘studi in corso ma fondi inferiori a malattie croniche”
Roma, 27 apr. (Adnkronos Salute) – “Non si pensa abbastanza all’ENDOMETRIOSI. I finanziamenti per la ricerca necessari a trovare una cura a questa malattia sono ridotti all’osso. Gli studi in corso sono diversi ma non possono essere conclusi e i 3 milioni di donne malate in Italia continuano ad avere forti sofferenze”. A denunciarlo è Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana ENDOMETRIOSI, al lavoro su nuove terapie promettenti per debellare la malattia. “La ricerca scientifica sull’ENDOMETRIOSI – afferma Signorile – è molto sottofinanziata, contiamo fondi dedicati di 200 volte inferiori rispetto ad altre malattie croniche come l’Alzheimer.
L’obiettivo è concludere gli studi per aiutare le pazienti e restituire loro una qualità della vita migliore”, aggiunge l’esperto. “La Fondazione italiana ENDOMETRIOSI – ricorda – è nata allo scopo di implementare la ricerca scientifica sull’ENDOMETRIOSI in Italia, ancora senza cura e con un ritardo diagnostico inaccettabile di circa 8 anni. Fino ad oggi – spiega Signorile – abbiamo raggiunto risultati scientifici di grande risalto: abbiamo individuato l’origine della malattia in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta; abbiamo messo a punto il progetto nutrizionale, nato dall’intuizione di una dieta terapeutica basata sulla riduzione di cibi pro infiammatori e dall’aumento di cibi anti infiammatori, per abbattere i sintomi della malattia; stiamo per concludere lo sviluppo di un test diagnostico su sangue che potrebbe rilevare la malattia già in fase precoce, risparmiando anni di sofferenze”.
Ma non solo. Sono in corso diversi progetti promettenti per individuare terapie utili a guarire la malattia. “Innanzitutto il progetto genomico – sottolinea Signorile – che serve a scoprire quali e quanti geni vengono coinvolti nell’ENDOMETRIOSI. Poi il progetto clinico: mai fino ad oggi è stato fatto uno studio organico sulla clinica dell’ENDOMETRIOSI, per individuare i dati statistici che caratterizzano la malattia.
Infine abbiamo creato una community online, un luogo di confronto e informazione, per supportare le pazienti”. “La ricerca ha i suoi tempi e le sue difficoltà ma quest’anno – afferma – contiamo di avere nuovi prodotti, presidi e orientamenti da sfruttare per combattere in maniera sempre più efficace questa complessa malattia.
Per raggiungere il traguardo la ricerca deve essere finanziata”, conclude l’esperto.

AGI

Scienza: esperto, ricerca su endometriosi sottofinanziata
(AGI) – Roma, 27 apr. – “Non si pensa abbastanza all’endometriosi. I finanziamenti per la ricerca necessari a trovare una cura a questa malattia sono ridotti all’osso. Gli studi in corso sono diversi ma non possono essere conclusi e i 3 milioni di donne malate in Italia continuano ad avere forti sofferenze”. Il grido d’allarme arriva da Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana endometriosi, che nelle prossime settimane sarà al lavoro su nuove terapie promettenti per debellare la malattia. “La ricerca scientifica sull’endometriosi è molto sottofinanziata – dice – contiamo fondi dedicati di duecento volte inferiori rispetto ad altre malattie croniche come l’Alzheimer. L’obiettivo è concludere gli studi per aiutare le pazienti e restituire loro una qualità della vita migliore”. E aggiunge: “La Fondazione Italiana Endometriosi è nata allo scopo di implementare la ricerca scientifica sull’endometriosi in Italia, ancora senza cura e con un ritardo diagnostico inaccettabile di circa 8 anni. Fino ad oggi abbiamo raggiunto risultati scientifici di grande risalto: abbiamo individuato l’origine della malattia in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta; abbiamo messo a punto il progetto nutrizionale, nato dall’intuizione di una dieta terapeutica basata sulla riduzione di cibi pro infiammatori e dall’aumento di cibi anti infiammatori, per abbattere i sintomi della malattia; stiamo per concludere lo sviluppo di un test diagnostico su sangue che potrebbe rilevare la malattia già in fase precoce, risparmiando anni di sofferenze”. Ma non solo: sono infatti in corso diversi progetti, promettenti per individuare terapie utili a guarire la malattia. “Innanzitutto il progetto genomico – osserva l’esperto – che serve a scoprire quali e quanti geni vengono coinvolti nell’endometriosi. Poi il progetto clinico: mai fino ad oggi è stato fatto uno studio organico sulla clinica dell’endometriosi, per individuare i dati statistici che caratterizzano la malattia. Infine abbiamo creato una community online, un luogo di confronto e informazione, per supportare le pazienti. La ricerca ha i suoi tempi e le sue difficoltà ma quest’anno contiamo di avere nuovi prodotti, presidi e orientamenti da sfruttare per combattere in maniera sempre più efficace questa complessa malattia. Per raggiungere il traguardo la ricerca deve essere finanziata”.

ITALPRESS

SALUTE: ALLARME FONDAZIONE ENDOMETRIOSI “RICERCA SOTTOFINANZIATA”
ZCZC IPN 524 POL –/T SALUTE: ALLARME FONDAZIONE ENDOMETRIOSI “RICERCA SOTTOFINANZIATA”
ROMA (ITALPRESS) – “Non si pensa abbastanza all’ENDOMETRIOSI. I finanziamenti per la ricerca necessari a trovare una cura a questa malattia sono ridotti all’osso. Gli studi in corso sono diversi ma non possono essere conclusi e i 3 milioni di donne malate in Italia continuano ad avere forti sofferenze”. Il grido d’allarme arriva da Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana ENDOMETRIOSI, che nelle prossime settimane sarà al lavoro su nuove terapie promettenti per debellare la malattia. “La ricerca scientifica sull’ENDOMETRIOSI è molto sottofinanziata, contiamo fondi dedicati di duecento volte inferiori rispetto ad altre malattie croniche come l’Alzheimer. L’obiettivo è concludere gli studi per aiutare le pazienti e restituire loro una qualità della vita migliore”, aggiunge l’esperto.
“La Fondazione italiana ENDOMETRIOSI è nata allo scopo di implementare la ricerca scientifica sull’ENDOMETRIOSI in Italia, ancora senza cura e con un ritardo diagnostico inaccettabile di circa 8 anni – spiega Signorile – Fino ad oggi abbiamo raggiunto risultati scientifici di grande risalto: abbiamo individuato l’origine della malattia in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta; abbiamo messo a punto il progetto nutrizionale, nato dall’intuizione di una dieta terapeutica basata sulla riduzione di cibi pro infiammatori e dall’aumento di cibi anti infiammatori, per abbattere i sintomi della malattia; stiamo per concludere lo sviluppo di un test diagnostico su sangue che potrebbe rilevare la malattia già in fase precoce, risparmiando anni di sofferenze”. Ma non solo: sono infatti in corso diversi progetti, promettenti per individuare terapie utili a guarire la malattia. “Innanzitutto il progetto genomico – osserva l’esperto – che serve a scoprire quali e quanti geni vengono coinvolti nell’ENDOMETRIOSI. Poi il progetto clinico: mai fino ad oggi è stato fatto uno studio organico sulla clinica dell’ENDOMETRIOSI, per individuare i dati statistici che caratterizzano la malattia. Infine abbiamo creato una community online, un luogo di confronto e informazione, per supportare le pazienti. La ricerca – conclude Signorile – ha i suoi tempi e le sue difficoltà ma quest’anno contiamo di avere nuovi prodotti, presidi e orientamenti da sfruttare per combattere in maniera sempre più efficace questa complessa malattia. Per raggiungere il traguardo la ricerca deve essere finanziata”.

ASKANEWS

Fond. Endometriosi: Ricerca sottofinanziata. Sofferenze per 3 mln donne Signorile, studi in corso ma fondi inferiori a malattie croniche Roma, 28 apr. (askanews) – “Non si pensa abbastanza all’Endometriosi. I finanziamenti per la ricerca necessari a trovare una cura a questa malattia sono ridotti all’osso. Gli studi in corso sono diversi ma non possono essere conclusi e i 3 milioni di donne malate in Italia continuano ad avere forti sofferenze”. Il grido d’allarme arriva da Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana Endometriosi, che nelle prossime settimane sarà al lavoro su nuove terapie promettenti per debellare la malattia. “La ricerca scientifica sull’Endometriosi è molto sottofinanziata, contiamo fondi dedicati di duecento volte inferiori rispetto ad altre malattie croniche come l’Alzheimer. L’obiettivo è concludere gli studi per aiutare le pazienti e restituire loro una qualità della vita migliore”, aggiunge l’esperto. “La Fondazione italiana Endometriosi è nata allo scopo di implementare la ricerca scientifica sull’Endometriosi in Italia, ancora senza cura e con un ritardo diagnostico inaccettabile di circa 8 anni – spiega il Prof. Signorile – Fino ad oggi abbiamo raggiunto risultati scientifici di grande risalto: abbiamo individuato l’origine della malattia in un disturbo nella formazione dell’apparato genitale del feto, causato da sostanze inquinanti in grado di oltrepassare la placenta; abbiamo messo a punto il progetto nutrizionale, nato dall’intuizione di una dieta terapeutica basata sulla riduzione di cibi pro infiammatori e dall’aumento di cibi anti infiammatori, per abbattere i sintomi della malattia; stiamo per concludere lo sviluppo di un test diagnostico su sangue che potrebbe rilevare la malattia già in fase precoce, risparmiando anni di sofferenze”. Ma non solo: sono infatti in corso diversi progetti, promettenti per individuare terapie utili a guarire la malattia. “Innanzitutto il progetto genomico – osserva l’esperto – che serve a scoprire quali e quanti geni vengono coinvolti nell’Endometriosi. Poi il progetto clinico: mai fino ad oggi è stato fatto uno studio organico sulla clinica dell’Endometriosi, per individuare i dati statistici che caratterizzano la malattia. Infine abbiamo creato una community online, un luogo di confronto e informazione, per supportare le pazienti. La ricerca – conclude il Prof. Signorile – ha i suoi tempi e le sue difficoltà ma quest’anno contiamo di avere nuovi prodotti, presidi e orientamenti da sfruttare per combattere in maniera sempre più efficace questa complessa malattia. Per raggiungere il traguardo la ricerca deve essere finanziata”.

MAGGIO 2021 (5 PER MILLE)

INTERVISTA ONDANEWS

Endometriosi, come affrontanrla e i miti da sfatare. Intervista al presidente della Fondazione Italiana Pietro Giulio Signorile. ovndanews.it

INTERVISTA RADIO CITTÀ APERTA

L’endometriosi, una malattia di genere: intervista al prof. Signorile. radiocittàaperta.it

COMUNICATO STAMPA SALUTE: FRUTTI ROSSI, BIO E GLUTEN FREE. LA DIETA ESTIVA ANTI-ENDOMETRIOSI

Frutti rossi, bio e glutee free: la dieta anti-endometriosi per l’estate. askanews.it

frutti rossi, bio e glutee free: la dieta anti-endometriosi per l’estate. gazzettadiroma.it

Endometriosi, come contrastarla con una corretta alimentazione. stampaitaliana.online

L’endometriosi si combatte a partire dalla tavola. Quali sono i cibi da prediligere e quali da evitare? ovndanews.it

Dieta per endometriosi:cosa mangiare e cosa evitare. donnaglamour.it

Frutti rossi, alimenti bio e integrali, ecco la dieta anti-endometriosi. Adnkronos.it

ADNKRONOS

SALUTE: FRUTTI ROSSI, ALIMENTI BIO E INTEGRALI, ECCO LA DIETA ANTI-ENDOMETRIOSI =

ADN1113 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SALUTE: FRUTTI ROSSI, ALIMENTI BIO E INTEGRALI, ECCO LA DIETA ANTI-ENDOMETRIOSI =
Fondazione italiana ENDOMETRIOSI, ‘cibo terapeutico abbatte il dolore’ Roma, 12 mag. (Adnkronos Salute) – L’ENDOMETRIOSI si combatte a partire dalla tavola. Per contrastare la patologia che colpisce 3 milioni di donne in Italia e per la quale non esiste ancora una cura definitiva, importanti benefici arrivano dalla dieta. Un regime alimentare mirato può infatti contribuire a ridurre dolori e infiammazione, abbattendo i principali sintomi della malattia: dolori pelvici, stanchezza cronica, annebbiamento cerebrale possono regredire con l’assunzione di cibi dalle proprietà antinfiammatorie e disintossicanti, con un miglioramento sensibile della qualità della vita. Importante che si tratti di alimenti freschi e di stagione, liberi da ormoni. “Ad oggi non esistono farmaci o cure mediche per combattere l’ENDOMETRIOSI ma – afferma Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana ENDOMETRIOSI – una volta che si ha la diagnosi, si può lavorare sui sintomi. In tal senso un’importante azione di contrasto è svolta dall’alimentazione. L’eccesso di ormoni fa crescere la malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione fa produrre più ormoni. Per questo – spiega – abbiamo messo a punto da oltre quindici anni una dieta che si basa su quattro pilastri: riduzione dell’assunzione di cibi estrogenici, aumento di cibi antiestrogenici, riduzione di cibi proinfiammatori, aumento dei cibi antinfiammatori. Un regime alimentare così regolato – sottolinea Signorile – contribuisce in maniera determinante alla riduzione dei dolori e dell’infiammazione”. Quali sono allora i cibi da prediligere e quelli da evitare per una dieta controllata? “Occorre ridurre l’eccesso di grassi saturi e zuccheri, omega-6 e alimenti molto trasformati. Da favorire – spiega Maria Cassano, biologa nutrizionista della Fondazione italiana ENDOMETRIOSI – invece, il consumo di omega-3, frutta e verdura di stagione, preferendo prodotti biologici. Il consiglio è cucinare con le materie prime e metodi di cottura che non le alterino troppo”. Ma vediamoli nel dettaglio. Frutta e verdura da aumentare: le fibre riducono gli estrogeni nel sangue ma bisogna preferire alimenti freschi e di stagione. Dunque: pomodori, melanzane, cetrioli, asparagi, insalata mista, peperoni, fagiolini. Tra la frutta: more, mirtilli, lamponi, ribes, fragole, pesche, albicocche, ciliegie. Largo anche a cereali integrali, legumi, semi oleosi. Pesce da aumentare: gli Omega 3 promuovono la produzione della prostaglandina che riduce l’infiammazione addominale. Pertanto: pesce azzurro, molluschi, salmone e tonno. Ma anche olio di oliva, frutta secca, avocado, semi.
Da ridurre invece al minimo la carne rossa. Si può optare per la carne bianca di origine e allevamento controllato. Latticini e soia è bene ridurli al minimo per la presenza di caseina e lattosio. No a prodotti di allevamento non controllato per l’alto contenuto di ormoni e antibiotici.
Evitare la soia che contiene fitoestrogeni. Assolutamente da evitare zuccheri e alimenti industriali confezionati e bevande zuccherate, alcol, caffeina, farine bianche e prodotti da forno raffinati, grassi saturi, zucchero bianco, avena e segale ad alto contenuto di estrogeni. Il glutine non è da eliminare, ma è bene assumerlo da farine integrali e grezze (quinoa, amaranto, riso nero o rosso integrale).

DIRE

SALUTE. FRUTTI ROSSI, BIO E GLUTEN FREE: LA DIETA ESTIVA
ANTI-ENDOMETRIOSI
LA FONDAZIONE: ‘CIBO TERAPEUTICO’ ABBATTE DOLORE,
FINANZIARE RICERCA

(DIRE) Roma, 12 mag. – L’endometriosi si combatte a partire dalla tavola. Per contrastare la patologia che colpisce 3 milioni di donne in Italia e per la quale non esiste ancora una cura definitiva, importanti benefici arrivano dalla dieta. Un regime alimentare mirato puo’ infatti contribuire a ridurre dolori e infiammazione, abbattendo i principali sintomi della malattia: dolori pelvici, stanchezza cronica, annebbiamento cerebrale possono regredire con l’assunzione di cibi dalle proprieta’ antinfiammatorie e disintossicanti, con un miglioramento sensibile della qualita’ della vita. Importante che si tratti di alimenti freschi e di stagione, liberi da ormoni. E allora come comportarci in vista dell’estate?
“Ad oggi non esistono farmaci o cure mediche per combattere ma, una volta che si ha la diagnosi, si puo’ lavorare sui sintomi. In tal senso un’importante azione di contrasto e’ svolta dall’alimentazione- afferma il Prof. Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi- L’eccesso di ormoni fa crescere la malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione fa produrre piu’ ormoni. Per questo abbiamo messo a punto da oltre quindici anni una dieta che si basa su quattro pilastri: riduzione dell’assunzione di cibi estrogenici, aumento di cibi antiestrogenici, riduzione di cibi proinfiammatori, aumento dei cibi antinfiammatori. Un regime alimentare cosi’ regolato contribuisce in maniera determinante alla riduzione dei dolori e dell’infiammazione. Tale scoperta, realizzata anche grazie al contributo del 5 per mille, ha permesso a centinaia di migliaia di donne di riacquistare una migliore qualita’ della vita. Ma la ricerca non deve fermarsi, al momento i fondi sono pochi, servono piu’ finanziamenti”.
“Esiste un legame stretto tra alimentazione e salute, ancora piu’ importante laddove una dieta specifica rende possibile la gestione di alcune patologie- spiega Maria Cassano, biologa nutrizionista della Fondazione italiana endometriosi- Nel caso dell’endometriosi e’ importante seguire raccomandazioni nutrizionali che permettono di migliorare la risposta insulinica e la sintomatologia globale, combinando cibi antifiammatori, disintossicanti e liberi di ormoni, in grado di ridurre l’infiammazione. Dunque, occorre ridurre l’eccesso di grassi saturi e zuccheri, omega-6 e alimenti molto trasformati. Da favorire, invece, il consumo di omega-3, frutta e verdura di stagione, preferendo prodotti biologici. Il consiglio e’ cucinare con le materie prime e metodi di cottura che non le alterino troppo”. Quali sono allora i cibi da prediligere e quelli da evitare (https://www.endometriosi.it/che-cose-lendometriosi/dieta/) per una dieta controllata?
– Frutta e Verdura. Da aumentare: le fibre riducono gli estrogeni nel sangue ma bisogna preferire alimenti freschi e di stagione. Dunque: pomodori, melanzane, cetrioli, asparagi, insalata mista, peperoni, fagiolini. Tra la frutta: more, mirtilli, lamponi, ribes, fragole, pesche, albicocche, ciliegie. Largo anche a cereali integrali, legumi, semi oleosi;
– Pesce: Da aumentare: gli Omega 3 promuovono la produzione della prostaglandina che riduce l’infiammazione addominale. Pertanto: pesce azzurro, molluschi, salmone e tonno. Ma anche olio di oliva, frutta secca, avocado, semi.
– Carne: Se la carne rossa e’ da ridurre al minimo, si puo’ optare per la carne bianca di origine e allevamento controllato.
– Latticini e Soia: E’ bene ridurli al minimo per la presenza di caseina e lattosio. No a prodotti di allevamento non controllato per l’alto contenuto di ormoni e antibiotici. Evitare la soia che contiene fitoestrogeni.
– Zuccheri e Alimenti industriali: Evitare prodotti confezionati e bevande zuccherate; alcol; caffeina; farine bianche e prodotti da forno raffinati; grassi saturi; zucchero bianco; avena e segale, ad alto contenuto di estrogeni. Il glutine non e’ da eliminare ma e’ bene assumerlo da farine integrali e grezze (quinoa, amaranto, riso nero o rosso integrale).

ASKANEWS

Frutti rossi, bio e gluten free: la dieta anti-endometriosi per l’estate

Frutti rossi, bio e gluten free: la dieta anti-endometriosi per l’estate
Frutti rossi, bio e gluten free: la dieta anti-endometriosi per l’estate Il “cibo terapeutico” abbatte il dolore

Roma, 13 mag. (askanews) – L’endometriosi si combatte a partire dalla tavola. Per contrastare la patologia che colpisce 3 milioni di donne in Italia e per la quale non esiste ancora una cura definitiva, importanti benefici arrivano dalla dieta. Un regime alimentare mirato può infatti contribuire a ridurre dolori e infiammazione, abbattendo i principali sintomi della malattia: dolori pelvici, stanchezza cronica, annebbiamento cerebrale possono regredire con l’assunzione di cibi dalle proprietà antinfiammatorie e disintossicanti, con un miglioramento sensibile della qualità della vita. Importante che si tratti di alimenti freschi e di stagione, liberi da ormoni. E allora come comportarci in vista dell’estate? “Ad oggi non esistono farmaci o cure mediche per combattere l’endometriosi ma, una volta che si ha la diagnosi, si può lavorare sui sintomi. In tal senso un’importante azione di contrasto è svolta dall’alimentazione – afferma il Prof. Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana endometriosi – l’eccesso di ormoni fa crescere la malattia, la malattia provoca infiammazione e l’infiammazione fa produrre più ormoni. Per questo abbiamo messo a punto da oltre quindici anni una dieta che si basa su quattro pilastri: riduzione dell’assunzione di cibi estrogenici, aumento di cibi antiestrogenici, riduzione di cibi proinfiammatori, aumento dei cibi antinfiammatori. Un regime alimentare così regolato contribuisce in maniera determinante alla riduzione dei dolori e dell’infiammazione. Tale scoperta, realizzata anche grazie al contributo del 5 per mille, ha permesso a centinaia di migliaia di donne di riacquistare una migliore qualità della vita. Ma la ricerca non deve fermarsi, al momento i fondi sono pochi, servono più finanziamenti”. “Esiste un legame stretto tra alimentazione e salute, ancora più importante laddove una dieta specifica rende possibile la gestione di alcune patologie – spiega Maria Cassano, biologa nutrizionista della Fondazione italiana endometriosi – nel caso dell’endometriosi è importante seguire raccomandazioni nutrizionali che permettono di migliorare la risposta insulinica e la sintomatologia globale, combinando cibi antifiammatori, disintossicanti e liberi di ormoni, in grado di ridurre l’infiammazione. Dunque, occorre ridurre l’eccesso di grassi saturi e zuccheri, omega-6 e alimenti molto trasformati. Da favorire, invece, il consumo di omega-3, frutta e verdura di stagione, preferendo prodotti biologici. Il consiglio è cucinare con le materie prime e metodi di cottura che non le alterino troppo”. Quali sono allora i cibi da prediligere e quelli da evitare per una dieta controllata? 1) Frutta e Verdura. Da aumentare: le fibre riducono gli estrogeni nel sangue ma bisogna preferire alimenti freschi e di stagione.
Dunque: pomodori, melanzane, cetrioli, asparagi, insalata mista, peperoni, fagiolini. Tra la frutta: more, mirtilli, lamponi, ribes, fragole, pesche, albicocche, ciliegie. Largo anche a cereali integrali, legumi, semi oleosi; 2) Pesce. Da aumentare: gli Omega 3 promuovono la produzione della prostaglandina che riduce l’infiammazione addominale. Pertanto: pesce azzurro, molluschi, salmone e tonno. Ma anche olio di oliva, frutta secca, avocado, semi. 3) Carne: se la carne rossa è da ridurre al minimo, si può optare per la carne bianca di origine e allevamento controllato. 4) Latticini e Soia: è bene ridurli al minimo per la presenza di caseina e lattosio. No a prodotti di allevamento non controllato per l’alto contenuto di ormoni e antibiotici. Evitare la soia che contiene fitoestrogeni. 5) Zuccheri e Alimenti industriali. Evitare prodotti confezionati e bevande zuccherate; alcol; caffeina; farine bianche e prodotti da forno raffinati; grassi saturi; zucchero bianco; avena e segale, ad alto contenuto di estrogeni. Il glutine non e’ da eliminare ma e’ bene assumerlo da farine integrali e grezze (quinoa, amaranto, riso nero o rosso integrale).

INTERVISTA RADIO CUSANO CAMPUS

Pietro Giulio Signorile, UNICUSANO up

COMUNICATO STAMPA CANZONE PER L’ENDOMETRIOSISENSIBILIZZAZIONE UOMINI (5 PER MILLE)

Vola su youtube la canzone per l’endometriosi. fortuneita.com

Endometriosi, una canzone per compagni e mariti di chi soffre della patologia. leggo.it

uomini sostegno contro endometriosi, una canzone per mariti e compagni. askanews.it

Sostegno degli uomini contro l’endometriosi, una canzone per mariti e compagni. gazzettadiroma.it

Uomini sostegno contro endometriosi, “più sensibilizzazione”. altoadige.it

 

ANSA

Uomini sostegno contro endometriosi, ‘più sensibilizzazione’ Fond. italiana endometriosi, una canzone per mariti e compagni
(ANSA) – ROMA, 26 MAG – Se ne parla solo al femminile, tralasciando spesso il ruolo chiave di compagni e mariti. Ma adesso una canzone dedicata all’endometriosi ha aperto un varco nella sensibilizzazione del genere maschile sulla patologia. ‘Un fiore nuovo’, il brano del cantautore Giovanni Block, a sostegno della ricerca scientifica sull’endometriosi, presentato in occasione della II Convention Ufficiale della Fondazione Italiana endometriosi, ha registrato un boom di ascolti: in soli due mesi il video della canzone ha raggiunto circa 800 mila visualizzazioni su Facebook e Youtube. L’endometriosi colpisce 3 milioni di donne in Italia, causando dolori pelvici, stanchezza fisica cronica, amnesie e disturbi di attenzione, spesso conduce all’infertilità, con ripercussioni psicologiche nei rapporti di coppia e sociali. Per questo diventa sempre più centrale il supporto dell’uomo, marito, compagno, nell’affrontare la malattia. Da qui la decisione di Giovanni, cantautore, compositore, produttore, direttore artistico e soprattutto compagno di una donna con l’endometriosi, di raccontare in forma di canzone la sua convivenza, nel quotidiano, con questa patologia (descritta come un “cannibale”, un “mostro nero e silenzioso”). Nel testo l’autore mette a nudo le enormi difficoltà vissute dalle donne affette dalla malattia. “Il brano nasce dall’esigenza di dar voce alle tante donne che soffrono di endometriosi, una malattia invisibile ma molto subdola, e di sensibilizzare in particolare gli uomini sui problemi fisici, psicologici e relazionali che comporta – spiega Block – Per un uomo non è facile riconoscere il problema e comprendere i sintomi di questa malattia, posso dirlo per esperienza personale. La musica è uno strumento di informazione molto potente perché è molto semplice. La speranza è che questo brano arrivi ovunque e che porti a qualcosa di concreto: un sostegno economico per le persone invalidate dall’endometriosi, che richiede costi elevatissimi di cura, e un finanziamento alla ricerca attraverso la donazione del 5 per mille, affinché si arrivi presto a trovare una cura definitiva”. “Si compie un passo in avanti importante affrontando al maschile, con sensibilità e delicatezza, un argomento femminile come l’endometriosi – afferma il presidente della Fondazione Italiana endometriosi, Pietro Giulio Signorile – L’endometriosi ancora oggi non ha una cura e gli sforzi per portare avanti la ricerca e restituire alle donne una qualità della vita migliore devono arrivare da tutti. In questo senso la musica può fare molto per sensibilizzare padri, fratelli, compagni, mariti di donne malate.
Sono in corso diversi progetti promettenti per individuare terapie utili a guarire la malattia, ma per raggiungere questo obiettivo la ricerca deve essere finanziata”. (ANSA).

ASKANEWS

Uomini sostegno contro endometriosi, una canzone per mariti e compagni
Quasi 1 milione di visualizzazioni per brano Giovanni Block
Roma, 26 mag. (askanews) – Se ne parla solo al femminile, tralasciando spesso il ruolo chiave di compagni e mariti. Ma adesso una canzone dedicata all’endometriosiha aperto un varco nella sensibilizzazione del genere maschile sulla patologia. “Un fiore nuovo”, il brano del cantautore Giovanni Block, a sostegno della ricerca scientifica sull’endometriosi, presentato in occasione della II Convention Ufficiale della Fondazione Italiana endometriosi, ha registrato un boom di ascolti: in soli due mesi il video della canzone ha raggiunto circa 800 mila visualizzazioni su Facebook e Youtube, scatenando interesse e desiderio di maggiore informazione da parte degli uomini.
L’endometriosi colpisce 3 milioni di donne in Italia, causando dolori pelvici, anche devastanti, stanchezza fisica cronica, amnesie e disturbi di attenzione, dolori nei rapporti sessuali, spesso conduce all’infertilità, con ripercussioni psicologiche nei rapporti di coppia e sociali. Per questo diventa sempre più centrale il supporto dell’uomo, marito, compagno, nell’affrontare la malattia. Da qui la decisione di Giovanni, cantautore, compositore, produttore, direttore artistico e soprattutto compagno di una donna con l’endometriosi, di raccontare in forma di canzone la sua convivenza, nel quotidiano, con questa patologia (descritta come un “cannibale”, un “mostro nero e silenzioso”). Nel testo l’autore mette a nudo le enormi difficoltà vissute dalle donne affette dalla malattia, e ha riscosso enorme commozione da parte del pubblico femminile ma anche maschile. “Il brano nasce dall’esigenza di dar voce alle tante donne che soffrono di endometriosi, una malattia invisibile ma molto subdola, e di sensibilizzare in particolare gli uomini sui problemi fisici, psicologici e relazionali che comporta – spiega Giovanni Block – Per un uomo non è facile riconoscere il problema e comprendere i sintomi di questa malattia, posso dirlo per esperienza personale. La musica è uno strumento di informazione molto potente perché è molto semplice. La speranza è che questo brano arrivi ovunque – prosegue l’artista – e che porti a qualcosa di concreto: un sostegno economico per le persone invalidate dall’endometriosi, che richiede costi elevatissimi di cura, e un finanziamento alla ricerca attraverso la donazione del 5 per mille, affinché si arrivi presto a trovare una cura definitiva”. “Si compie un passo in avanti importante affrontando al maschile, con sensibilità e delicatezza, un argomento femminile come l’endometriosi – afferma il presidente della Fondazione Italiana endometriosi, Pietro Giulio Signorile – L’endometriosi ancora oggi non ha una cura e gli sforzi per portare avanti la ricerca e restituire alle donne una qualità della vita migliore devono arrivare da tutti. In questo senso la musica può fare molto per sensibilizzare padri, fratelli, compagni, mariti di donne malate. Sono in corso diversi progetti, promettenti per individuare terapie utili a guarire la malattia, ma per raggiungere questo obiettivo la ricerca deve essere finanziata”.

AGENZIA DIRE

SANITÀ. UOMINI SOSTEGNO CONTRO ENDOMETRIOSI, LA CANZONE PER MARITI E COMPAGNI
QUASI 1 MLN VISUALIZZAZIONI, FIE: SENSIBILIZZAZIONE PASSO AVANTI PER RICERCA
(DIRE) Roma, 26 mag. – Se ne parla solo al femminile, tralasciando spesso il ruolo chiave di compagni e mariti. Ma adesso una canzone dedicata all’endometriosi ha aperto un varco nella sensibilizzazione del genere maschile sulla patologia. ‘Un fiore nuovo’, il brano del cantautore Giovanni Block, a sostegno della ricerca scientifica sull’endometriosi, presentato in occasione della II Convention Ufficiale della Fondazione Italiana endometriosi, ha registrato un boom di ascolti: in soli due mesi il video della canzone ha raggiunto circa 800mila visualizzazioni su Facebook e Youtube, scatenando interesse e desiderio di maggiore informazione da parte degli uomini.
L’endometriosi colpisce 3 milioni di donne in Italia, causando dolori pelvici, anche devastanti, stanchezza fisica cronica, amnesie e disturbi di attenzione, dolori nei rapporti sessuali, spesso conduce all’infertilità, con ripercussioni psicologiche nei rapporti di coppia e sociali. Per questo diventa sempre più centrale il supporto dell’uomo, marito, compagno, nell’affrontare la malattia. Da qui la decisione di Giovanni, cantautore, compositore, produttore, direttore artistico e soprattutto compagno di una donna con l’endometriosi, di raccontare in forma di canzone la sua convivenza, nel quotidiano, con questa patologia (descritta come un “cannibale”, un “mostro nero e silenzioso”). Nel testo l’autore mette a nudo le enormi difficoltà vissute dalle donne affette dalla malattia, e ha riscosso enorme commozione da parte del pubblico femminile ma anche maschile. “Il brano nasce dall’esigenza di dar voce alle tante donne che soffrono di endometriosi, una malattia invisibile ma molto subdola, e di sensibilizzare in particolare gli uomini sui problemi fisici, psicologici e relazionali che comporta- spiega Giovanni Block- Per un uomo non è facile riconoscere il problema e comprendere i sintomi di questa malattia, posso dirlo per esperienza personale. La musica è uno strumento di informazione molto potente perché è molto semplice. La speranza è che questo brano arrivi ovunque e che porti a qualcosa di concreto: un sostegno economico per le persone invalidate dall’endometriosi, che richiede costi elevatissimi di cura, e un finanziamento alla ricerca attraverso la donazione del 5 per mille, affinché si arrivi presto a trovare una cura definitiva”. “Si compie un passo in avanti importante affrontando al maschile, con sensibilità e delicatezza, un argomento femminile come l’endometriosi- afferma il presidente della Fondazione Italiana endometriosi, Pietro Giulio Signorile- L’endometriosi ancora oggi non ha una cura e gli sforzi per portare avanti la ricerca e restituire alle donne una qualità della vita migliore devono arrivare da tutti. In questo senso la musica può fare molto per sensibilizzare padri, fratelli, compagni, mariti di donne malate. Sono in corso diversi progetti, promettenti per individuare terapie utili a guarire la malattia, ma per raggiungere questo obiettivo la ricerca deve essere finanziata”.

GIUGNO 2021 (5 PER MILLE)

INTERVISTA RADIO WELLNESS

https://radiosalute.it/ricerca-sullendometriosi-3-progetti/

COMUNICATO STAMPA DOLORI RAPPORTI SESSUALI E INFERTILITÀ

Fondazione endometriosi, ecco i principali problemi della malattia. stampaitaliana.online

Sesso doloroso e infertilità, endometriosi causa di separzione e abbandoni. ilmattino.it

Sesso doloroso e infertilità, endometriosi causa di separazioni e abbandono. leggo.it

Salute: sesso doloroso e infertilità. L’endometriosi causa separazioni e abbandoni. ilcorrieredellacittà.com

Endometriosi:sesso doloroso e infertilità. okmedicina.it

Sesso doloroso e infertilità. Endometriosi causa separazioni e abbandoni. abitarearoma.it

Dolore nei rapporti e infertilità, separazioni e problemi di coppia a causa dell’endometriosi. castelloincantato.it

Sesso doloroso e infertilità:endometriosi causa separazioni e abbandoni. askanews.it

Sesso doloroso e infertilità:l’endometriosi causa separazioni e abbandoni. dire.it

AGI

Salute: esperti,endometriosi invalidante e mette in crisi coppia =
Salute: esperti,endometriosi invalidante e mette in crisi coppia = (AGI) –
Roma, 10 giu. – Dolore nei rapporti sessuali. E un’alta probabilita’ di non riuscire ad avere figli. Per le donne con endometriosi, 3 milioni soltanto in Italia, i problemi di salute rischiano di interferire nella vita di coppia, portando a separazioni e abbandoni. A lanciare l’allarme e’ la Fondazione Italiana endometriosi. Se, infatti, la patologia inizia a colpire gia’ durante l’adolescenza, tra i 20 e i 35 anni insorgono i sintomi maggiori: dolori pelvici, anche devastanti, soprattutto nella fase del ciclo e dell’ovulazione, stanchezza fisica cronica, fino ad amnesie e disturbi di attenzione. Inoltre la presenza della malattia nella pelvi provoca spesso infertilita’: il 40% delle donne con endometriosi ha problemi nel procreare.
“L’endometriosi – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana endometriosi – e’ la presenza di endometrio al di fuori della cavita’ uterina, normalmente nella pelvi, una patologia a forte impatto fisico, emotivo e relazionale, con ripercussioni sul lavoro e nei rapporti sociali e con il partner. Oltre due terzi delle pazienti presentano forti dolori durante i rapporti sessuali, la percentuale di infertilita’ e’ alta e spesso gli uomini non riescono a dare adeguato sostegno, preferendo rinunciare alla relazione. Un atteggiamento alimentato da due fattori: il ritardo diagnostico medio di 8-9 anni, che ancora oggi grava sulla malattia prolungando sofferenze e incomprensioni, e l’assenza di cure mediche”. Ad oggi “si possono combattere solo i sintomi della malattia, con terapie ormonali, alimentazione antinfiammatoria e integratori che, riducendo infiammazione e dolori, incidono sulla percentuale di crescita dell’endometriosi”, aggiunge Signorile. Ad oggi “la ricerca scientifica sull’endometriosi e’ molto sottofinanziata e senza nuove risorse gli studi necessari a trovare una cura non possono concludersi. La Fondazione Italiana endometriosi ha raggiunto fino ad oggi risultati di grande risalto, stiamo per concludere lo sviluppo di un test diagnostico su sangue che potrebbe rilevare la malattia gia’ in fase precoce, risparmiando anni di sofferenze, e siamo al lavoro – dice ancora Signorile – su diversi progetti promettenti per individuare terapie utili a guarire la malattia. Infine, abbiamo creato una community online, un luogo di confronto e informazione, per supportare le pazienti. L’obiettivo e’ concludere gli studi per aiutare le pazienti e restituire loro una qualita’ della vita migliore, ma per raggiungere il traguardo la ricerca deve essere finanziata”. (AGI)Red/Vic

ASKANEWS

GIOVEDÌ 10 GIUGNO 2021 16.45.59
Sesso doloroso e infertilità: endometriosi causa separazioni e abbandoni
Sesso doloroso e infertilità: endometriosi causa separazioni e abbandoni Sesso doloroso e infertilità: endometriosi causa separazioni e abbandoni FIE: finanziare ricerca per restituire migliore qualità vita
Roma, 10 giu. (askanews) – Dolore nei rapporti sessuali. E un’alta probabilità di non riuscire ad avere figli. Per le donne con endometriosi, 3 milioni soltanto in Italia, i problemi di salute rischiano di interferire nella vita di coppia, portando a separazioni e abbandoni. Se, infatti, la patologia inizia a colpire già durante l’adolescenza, tra i 20 e i 35 anni insorgono i sintomi maggiori: dolori pelvici, anche devastanti, soprattutto nella fase del ciclo e dell’ovulazione, stanchezza fisica cronica, fino ad amnesie e disturbi di attenzione. Inoltre la presenza della malattia nella pelvi provoca spesso infertilità: il 40% delle donne con endometriosi ha problemi nel procreare. “L’endometriosi è la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi, una patologia a forte impatto fisico, emotivo e relazionale, con ripercussioni sul lavoro e nei rapporti sociali e con il partner – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana endometriosi – Oltre due terzi delle pazienti presentano forti dolori durante i rapporti sessuali, la percentuale di infertilità è alta e spesso gli uomini non riescono a dare adeguato sostegno, preferendo rinunciare alla relazione. Un atteggiamento alimentato da due fattori: il ritardo diagnostico medio di 8-9 anni, che ancora oggi grava sulla malattia prolungando sofferenze e incomprensioni, e l’assenza di cure mediche. Ad oggi si possono combattere solo i sintomi della malattia, con terapie ormonali, alimentazione antinfiammatoria e integratori che, riducendo infiammazione e dolori, incidono sulla percentuale di crescita dell’endometriosi”. “Purtroppo la ricerca scientifica sull’endometriosi è molto sottofinanziata e senza nuove risorse gli studi necessari a trovare una cura non possono concludersi – osserva il Prof. Signorile – La Fondazione Italiana endometriosi ha raggiunto fino ad oggi risultati di grande risalto, stiamo per concludere lo sviluppo di un test diagnostico su sangue che potrebbe rilevare la malattia già in fase precoce, risparmiando anni di sofferenze, e siamo al lavoro su diversi progetti promettenti per individuare terapie utili a guarire la malattia. Infine, abbiamo creato una community online, un luogo di confronto e informazione, per supportare le pazienti. L’obiettivo è concludere gli studi per aiutare le pazienti e restituire loro una qualità della vita migliore, ma per raggiungere il traguardo la ricerca deve essere finanziata”. Red-Mpd 20210610T164537Z

ANSA

Dolore e infertilità,endometriosi anche causa di separazioni Fondazione, finanziare ricerca per migliore qualità vita
(ANSA) – ROMA, 14 GIU – Dolore e un’alta probabilità di non riuscire ad avere figli. Per le donne con endometriosi, 3 milioni soltanto in Italia, i problemi di salute rischiano di interferire nella vita di coppia, portando a separazioni e abbandoni. Se, infatti, la patologia inizia a colpire già durante l’adolescenza, tra i 20 e i 35 anni insorgono i sintomi maggiori: forti dolori, stanchezza fisica cronica, fino ad amnesie e disturbi di attenzione. Inoltre la presenza della malattia nella pelvi provoca spesso infertilità: il 40% delle donne con endometriosi ha problemi nel procreare. “L’endometriosi è la presenza di endometrio al di fuori della cavità uterina, normalmente nella pelvi, una patologia a forte impatto fisico, emotivo e relazionale, con ripercussioni sul lavoro e nei rapporti sociali e con il partner – spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi -. La percentuale di infertilità è alta e spesso gli uomini non riescono a dare adeguato sostegno, preferendo rinunciare alla relazione. Un atteggiamento alimentato da due fattori: il ritardo diagnostico medio di 8-9 anni, che ancora oggi grava sulla malattia prolungando sofferenze e incomprensioni, e l’assenza di cure mediche. Ad oggi si possono combattere solo i sintomi della malattia, con terapie ormonali, alimentazione antinfiammatoria e integratori che, riducendo infiammazione e dolori, incidono sulla percentuale di crescita dell’endometriosi”. “Purtroppo la ricerca scientifica sull’endometriosi è molto sottofinanziata e senza nuove risorse gli studi necessari a trovare una cura non possono concludersi – osserva Signorile -. La Fondazione Italiana Endometriosi ha raggiunto fino ad oggi risultati importanti e stiamo per concludere lo sviluppo di un test diagnostico su sangue che potrebbe rilevare la malattia già in fase precoce, risparmiando anni di sofferenze. L’obiettivo è concludere gli studi per aiutare le pazienti e restituire loro una qualità della vita migliore, ma per raggiungere il traguardo la ricerca deve essere finanziata”. (ANSA).
CR/ S0B QBXB

ARTICOLO LA BATTAGLIA SOCIAL DI GIULIA SORRENTINO CONTRO L’ENDOMETRIOSI

Endometriosi, ecco la battaglia dell’influencer Giulia Sorrentino per aiutare la ricerca – il riformista.it

OTTOBRE 2021

ARTICOLO “Una malattia ancora poco conosciuta che colpisce tre milioni di donne italiane” – Il Foglio – 15 Ottobre 2021

NOVEMBRE 2021

I falsi miti dell’endometriosi – huffingtonpost.it

Curare l’endometriosi a tavola: la dieta per ridurre i sintomi e vivere meglio – huffingtonpost.it

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