Patel BG, et al. Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol. 2018. Nonostante una prevalenza stimata…
Taylor HS, et al. Int J Gynaecol Obstet. 2018.
Le difficoltà intrinseche per una diagnosi accurata dell’endometriosi contribuiscono a un ritardo diagnostico prolungato tra l’insorgenza dei sintomi e la conferma clinica. La visualizzazione intraoperatoria, preferibilmente con la verifica istologica, è considerata da molte organizzazioni professionali come il gold standard con cui viene diagnosticata l’endometriosi.
La diagnosi clinica dell’endometriosi sintomatica tramite anamnesi del paziente, esame obiettivo e test non invasivi è facile da eseguire ma generalmente considerata meno accurata della diagnosi chirurgica.
I progressi tecnologici e una maggiore comprensione della fisiopatologia dell’endometriosi giustificano la continua rivalutazione del metodo di diagnosi clinica per la diagnosi della malattia sintomatica.
Pertanto è stata eseguita una revisione della letteratura pubblicata allo scopo di confrontare l’accuratezza delle misure diagnostiche cliniche con quella della diagnosi chirurgica. L’attuale corpus di evidenze suggerisce che la diagnosi clinica di endometriosi sintomatica è più affidabile di quella precedentemente riconosciuta e che la diagnosi chirurgica presenta limitazioni che potrebbero essere sottovalutate.
Indipendentemente dalla metodologia utilizzata, le donne con sospetta endometriosi sintomatica sarebbero ben valutate da un paradigma diagnostico che è affidabile, trasmette il minimo rischio di sottodiagnosi o sovradiagnosi, diminuisce il tempo passato dallo sviluppo dei sintomi alla diagnosi e guida l’uso appropriato di strategie di gestione medica e chirurgica.
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